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12 dicembre 2001, muore Peppino Prisco. Forse il più grande tifoso interista di sempre

12 dicembre 2001, muore Peppino Prisco. Forse il più grande tifoso interista di sempreTUTTO mercato WEB
martedì 12 dicembre 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

Il 12 dicembre del 2001 moriva Giuseppe Prisco, in arte Peppino, uno dei più grandi tifosi dell'Inter. Non era solamente un tifoso, ma è stato socio nel 1946, segretario nel 1949, consigliere il 21 ottobre 1950 e infine vicepresidente il 23 luglio 1963. Un'icona dello sfottò e dall'intelligenza vivida, a Milano era diventato "l'avvocato degli avvocati", sempre divertito dalle partecipazioni televisive che ne hanno scandito i suoi ultimi anni.

È morto due giorni dopo il suo compleanno. Ronaldo era appena tornato in campo dal primo minuto, segnando contro il Brescia il gol dopo 749 di digiuno. La domenica invece era stato ospite a Controcampo, storico programma di Italia 1. A 80 anni aveva ricevuto molti elogi e s'era anche lamentato perché assomigliavano più a dei necroelogi. "Morire? Non c'è problema, ma vorrei un preavviso di 48 ore per sistemare alcune cose". Invece, improvvisamente, ha lasciato le sue spoglie mortali alle tre di notte, senza alcun preavviso.

Ecco le dieci frasi che descrivevano perfettamente Peppino Prisco.

"Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita".
"A Milano ci sono due squadre: l’Inter e la primavera dell’Inter".
"Un pronostico per Juventus-Milan di questa sera? Spero perdano entrambe".
"La Juventus è come una malattia che uno si trascina dall’infanzia. Alla lunga ci si rassegna".
"L’Inter nacque da una scissione del Milan… Ecco la dimostrazione che si può fare qualcosa di importante partendo da niente!".
"Vedere Milan-Cavese 1-2 del 1982 in televisione, con i cugini in B è una cosa che fa molto bene a chi è malato".
"Il Milan in B. E per ben due volte: una… a pagamento e una… gratis. Sono dell’idea che una retrocessione cancelli almeno cinque scudetti conquistati e che la vittoria di una Mitropa Cup elimini i residui".
"L’errore più grande dell’Inter. Cedere Roberto Carlos e non comprare Platini: era già nostro".
"Lo 0-6 nel derby? Non ricordo. E poi i giornalisti ne inventano sempre tante".
"La delusione di quest’anno per me sono Milan e Juventus. Vanno troppo forte, sono molto deluso".
"(Sul contatto Iuliano-Ronaldo in Juventus-Inter 1-0 del 26 aprile 1998) Il rigore dello juventino su Ronie? Non è furto. Quando c’è la Juve è sempre ricettazione. Gli juventini a volte confessano i furti ma mai la refurtiva".

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