Ajax-Groningen rinviata a causa dei fuochi d'artificio. Il DG Geelen spiega cosa è accaduto
Il tributo pensato dai tifosi dell’Ajax si è trasformato in caos. La sfida contro il Groningen, valida per la 14ª giornata dell’Eredivisie, è stata sospesa dopo appena sei minuti di gioco. I sostenitori di casa avevano preparato un omaggio a un ultrà scomparso pochi giorni prima: una grande bandiera con il suo volto insanguinato, seguita dall’accensione di centinaia di fumogeni e dallo sparo di numerosi fuochi d’artificio che però hanno invaso il campo, rendendo impossibile proseguire l’incontro.
In un primo momento il match era stato interrotto, ma la situazione è rapidamente degenerata e non si è potuto andare avanti. La partita è stata dunque rinviata a martedì e si giocherà a porte chiuse. Un mese fa, contro l’Heerenveen, il copione era stato simile: interruzione per lo stesso motivo, poi la ripresa del gioco. Evidentemente le nuove misure adottate dal club non sono bastate.
Il direttore generale dell’Ajax, Menno Geelen, ha presentato pubblicamente le sue scuse, assumendosi la responsabilità per non essere stato il primo a parlare ai media nel momento più critico. "Con il senno di poi avrei dovuto intervenire io. È stata una serata estremamente triste per tutti gli amanti del calcio e, soprattutto, per i nostri tifosi. Chi era allo stadio è stato messo in pericolo e non ha vissuto la serata che meritava", ha dichiarato, annunciando anche l’indennizzo per gli spettatori presenti alla Johan Cruyff Arena.
Geelen ha poi spiegato come diversi tifosi senza biglietto siano riusciti a entrare: "Una uscita di sicurezza è stata forzata dall’interno. Un gruppo numeroso, equipaggiato con molti fuochi d’artificio, è riuscito a introdursi nello stadio". Il club sta analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza per identificarli e promette provvedimenti. Intanto, la gara di recupero si giocherà in un impianto desolatamente vuoto.











