Yamal: "Ho pensato di scegliere il Marocco, ma alla fine ha prevalso l'ambizione"
A pochi mesi dal Mondiale 2026, il palmarès di Lamine Yamal potrebbe essere quasi completo ancor prima di compiere 19 anni. Dopo aver vinto tutto sulla scena nazionale con il Barcellona e aver conquistato l’Europeo 2024 con la Roja, l’impresa diventerebbe clamorosa se il Barça riuscisse a sollevare la Champions League e la Spagna a trionfare nella Coppa del Mondo. In una lunga intervista esclusiva a CBS News, il giovane prodigio è tornato con grande sincerità sui suoi inizi fulminanti in nazionale e sulla scelta della sua carriera internazionale.
Nonostante l’enorme pressione legata a una competizione così importante a soli 16 anni, Yamal racconta di aver affrontato l’Europeo 2024 con sorprendente naturalezza: "Durante l’Europeo non ho mai pensato al fatto che avessi 16 anni. Mi dicevo: 'Stai giocando un torneo di cui devi goderti ogni momento, perché è il tuo sogno. Goditelo e non pensare a nient’altro'".
Il 18enne attaccante è poi entrato nel vivo dell’argomento più delicato per lui: la decisione di giocare per la Spagna, mentre il Marocco - paese d’origine di suo padre - lo corteggiava intensamente. Yamal ha rivelato di aver seriamente considerato l’opzione marocchina, soprattutto dopo il percorso storico ai Mondiali 2022. "Ho una sensazione strana, perché dentro di me mi sono detto che avrei sognato di giocare per il Marocco. In quel momento il Marocco aveva raggiunto la semifinale della Coppa del Mondo…".
Nonostante l’affetto profondo per le sue radici, il giovane talento spiega che la decisione finale non ha mai realmente vacillato. Il criterio è stato sportivo, legato alla crescita e all’ambizione: "Nel momento decisivo non ho mai avuto dubbi. Con tutto l’amore e il rispetto che ho per il Marocco, ho sempre voluto giocare gli Europei e restare nel calcio europeo. Credo che il calcio europeo sia più seguito e più vicino al massimo livello internazionale". L’attaccante del Barça ha infine concluso la sua riflessione con parole forti e affettuose nei confronti del Marocco, riconoscendolo come suo paese tanto quanto la Spagna. "Grazie a Dio ci sono riuscito. Questo mi avvicina anche al Mondiale e alla possibilità di vincerlo… Amerò sempre il Marocco, perché è anche il mio paese. Non ci sarebbe stato nulla di strano o sbagliato nel giocare per loro. Ma sono cresciuto in Spagna, e anche questa la considero casa mia".











