Francia, nuove rivelazioni sul caso-Benzema a tre anni dall'accaduto: "Aveva già deciso"
A distanza di tre anni dal clamoroso addio di Karim Benzema alla Francia alla vigilia del Mondiale 2022, la vicenda continua a generare tensioni, accuse e ricostruzioni contrastanti. Il processo Deschamps-Riolo ha riacceso un dibattito mai sopito, alimentato dalle parole dei protagonisti e da nuove rivelazioni che offrono un quadro sempre più complesso.
Daniel Riolo aveva accusato il CT di aver mentito sulla gravità dell’infortunio dell’allora attaccante del Real Madrid, sostenendo di aver ricevuto conferme da Hakim Chalabi, figura di riferimento della clinica Aspetar di Doha ed ex capo dello staff medico del PSG. Una tesi che ha mandato su tutte le furie il medico dei Bleus, Franck Le Gall, durissimo in aula: “Ho il diritto di non fidarmi di Aspetar e Chalabi. Non sono Dio, come Aspetar”.
Didier Deschamps, dal canto suo, ha ribadito di aver seguito le indicazioni dello staff medico e di aver semplicemente preso atto della decisione dello stesso Benzema di lasciare il ritiro: “Mi sono trovato davanti un giocatore devastato. Mi disse: ‘È finita’. Aveva già preso la sua decisione”.
L’Équipe ha però svelato elementi che complicano ulteriormente la vicenda: un successivo scambio di messaggi tra il CT e Benzema mostrava un rapporto cordiale, incrinatosi solo quando la polemica esplose pubblicamente. Inoltre, Chalabi — registrato a sua insaputa — avrebbe confermato che la lesione era di grado 1, non di grado 2, e che la decisione dei Bleus di non trattenere il giocatore aveva lasciato perplesso persino il medico del Real Madrid.
Un intreccio di verità e versioni discordanti che spiega perché, ancora oggi, il caso Benzema resti una ferita aperta nel calcio francese.













