Il Boca piange Miguel Angel Russo: "Figura di riferimento, uomo coraggioso e appassionato"

Il mondo del calcio piange Miguel Angel Russo, scomparso all’età di 69 anni. Il Boca Juniors ha annunciato con profonda tristezza la morte del suo storico allenatore, ricordandolo non solo per i trionfi, ma per i valori e la passione che ha trasmesso durante tutta la sua carriera. "Russo lascia al Boca molto più che i ricordi dei suoi successi da allenatore. Restano il suo stile, la sua dedizione e la sua capacità di affrontare le sfide con rispetto e coraggio. È stato un appassionato del calcio, un lottatore tenace e una figura di riferimento prima come giocatore e poi come tecnico", ha scritto il club nel suo comunicato ufficiale.
Fino all’ultimo giorno, Russo è rimasto legato alla sua grande passione, seguendo da vicino la squadra anche attraverso il suo assistente Claudio Úbeda, che dopo il 5-0 contro il Newell’s ha raccontato come l’allenatore fosse ancora pienamente coinvolto nel lavoro quotidiano. La storia tra Russo e il Boca iniziò nel 2007, quando condusse la squadra alla conquista della Copa Libertadores, la sesta nella storia del club. Nel corso della sua carriera, conquistò anche promozioni con Lanús, Estudiantes e Rosario Central, un Clausura con Vélez, un titolo colombiano con i Millonarios, la Superliga 2020, la Copa Maradona e una Copa de la Liga con il Boca.
Allenatore dal profilo internazionale, ha lavorato in Argentina, Cile, Spagna, Messico, Colombia, Perù, Paraguay e Arabia Saudita, sempre con la stessa umiltà e capacità di adattarsi. Insieme a Carlos Bianchi e Juan Carlos Lorenzo, Russo forma la triade dei tecnici che hanno portato Boca sul tetto d’America. "Essere in quel podio mi riempie d’orgoglio. Dio è stato generoso con me, e anche la gente del Boca, che mi ha sempre dimostrato affetto, anche quando non ero al club", diceva con orgoglio.
