In Marocco tutti preoccupati per Hakimi: "Serata da incubo, nazione con il fiato sospeso"
Luis Díaz non si è fatto dei nuovi amici, anzi: ha guadagnato molti nemici. Dopo il suo intervento killer su Achraf Hakimi durante la sfida di Champions League tra PSG e Bayern Monaco, il colombiano è stato sommerso di critiche (e purtroppo anche di insulti razzisti) sui social, in particolare da parte dei tifosi parigini e marocchini.
Il tackle a due piedi ha provocato una brutta distorsione alla caviglia del laterale marocchino, costretto a lasciare il campo in lacrime e con una vistosa fasciatura. Uscito dal Parc des Princes con una scarpa ortopedica, Hakimi potrebbe restare fermo tra tre e cinque settimane, anche se gli esami chiariranno l’entità del danno. Una pessima notizia per il PSG, che perde il suo instancabile terzino destro, ma soprattutto per il Marocco, che si prepara a ospitare la Coppa d’Africa dal 21 dicembre al 18 gennaio. Giocare la competizione in casa è un sogno per Hakimi, che ora rischia seriamente di doverlo abbandonare. La stampa marocchina parla di "serata da incubo" e di una nazione intera "con il fiato sospeso".
Secondo i primi rapporti, la frattura sarebbe esclusa ma il rischio di un’assenza prolungata resta alto. "Hakimi è molto più di un giocatore, è un simbolo per il Marocco", scrive L’Opinion. Il verdetto medico atteso nelle prossime ore dirà se Walid Regragui potrà contare sul suo capitano. Intanto, a Parigi come a Rabat, la speranza è una sola: che il gioiello dei Leoni possa tornare in campo in tempo per la Coppa d’Africa.











