Robertson commosso: "Ho parlato così tanto dei Mondiali con Jota, starà sorridendo da lassù"
Le discoteche di Glasgow, il vino rosso con Kenny Dalglish e un tributo da cuori forti per Diogo Jota> sono venuti in mente al capitano della Scozia, Andrew Robertson, una volta aver conquistato un posto ai Mondiali 2026 per la prima volta dal 1998, con una vittoria quasi incredibile per 4-2 sui favoriti del girone, la Danimarca. Una notte epica a Hampden, la truppa di Clarke nel segno di un sontuoso Scott McTominay, con Kieran Tierney e Kenny McLean ad aggiungersi sul tabellino è riuscita nell'impresa e volerà direttamente negli Stati Uniti.
Celebrazioni sfrenate, una festa pazza scattata dopo il fischio finale tra giocatori e tifosi. In tutto questo, però, il terzino sinistro del Liverpool non ha potuto fare a meno di ricordare il suo ex compagno di squadra Diogo Jota, morto la scorsa estate in un incidente stradale. "L’ho nascosto bene, ma oggi (ieri, ndr) ero a pezzi", ha confessato Robertson. "So l’età che ho, questa potrebbe essere la mia ultima possibilità di andare al Mondiale", ha esordito.
E poi è passato ad un ricordo dolcissimo: "Non riuscivo a togliermi dalla testa il mio amico Diogo Jota oggi. Abbiamo parlato così tanto dell’andare ai Mondiali, perché lui ha saltato l’ultimo con il Portogallo e io quello con la Scozia. So che oggi starà sorridendo guardandomi. Sono così felice che sia finita così. Questo gruppo di ragazzi, questo staff, è il miglior gruppo con cui sia mai stato".
"Il discorso del mister prima della partita è stato incredibile. Ha ripercorso i grandi momenti che abbiamo vissuto. Eravamo piuttosto emozionati", ha detto Robertson. "Farlo per lui, per lo staff e per tutte le nostre famiglie: sarà ricordata come una delle notti più belle della mia vita. Questo riassume questa squadra. Non molliamo mai. Continuiamo a lottare fino alla fine, in una delle partite più folli. Abbiamo fatto patire il Paese, ma sono sicuro che ne sia valsa la pena. Andiamo al Mondiale".













