Tifosi insultano il tecnico del Maccabi tel Aviv sotto casa: la società respinge le dimissioni
Il momento non è dei migliori per il Maccabi Tel Aviv. Il club israeliano, secondo in campionato, arriva da un deludente pareggio contro l’Ashdod (2-2) e soprattutto dalla pesantissima sconfitta in Europa League contro il Lione (6-0). Una situazione complicata che mette in seria discussione la posizione dell’allenatore Zarko Lazetic, ormai nel mirino della frangia più radicale dei tifosi.
Già venerdì, alcuni ultras avevano preso d’assalto il pullman della squadra lanciando fumogeni, costringendo Lazetic a scendere e a parlare personalmente con loro per calmare gli animi. Ma nella notte tra sabato e domenica la tensione è ulteriormente salita: un gruppetto si è radunato sotto l’abitazione dell’allenatore, insultandolo, chiedendone le dimissioni e sparando fumogeni e fuochi d’artificio verso il suo appartamento.
"Sono stato in Serbia, sono stato in Kosovo. Ho vissuto la guerra. Rispetto i tifosi, soprattutto quelli che tengono davvero al club e vogliono aiutarlo, così come aiutare i giocatori. Ma esiste un limite. E quando quel limite viene superato, non ho più alcun rispetto", ha dichiarato Lazetic dopo l’episodio. Sconvolto, l’allenatore ha presentato le sue dimissioni, che però sono state respinte dalla dirigenza. Il club gli ha invece offerto una protezione personale con delle guardie del corpo. Un gesto che testimonia quanto la situazione attorno al Maccabi Tel Aviv sia diventata - letteralmente - esplosiva, dentro e fuori dal campo.











