Le Azzurre Siamo Noi - Oltre il sogno: il cammino dell’Italdonne a Euro 2025 su Vivo Azzurro

“Vi chiedo di chiudere gli occhi, provate a pensare alla vostra prima partita o al primo allenamento, alla prima volta che avete toccato il pallone. Alla gioia, alla passione…”. Si apre così ‘Le Azzurre Siamo Noi - Oltre il sogno’, la puntata della docuserie visibile in esclusiva su Vivo Azzurro TV che ripercorre lo straordinario cammino dell’Italia a EURO 2025. Le parole di Andrea Soncin, pronunciate nella riunione tecnica che ha preceduto i quarti di finale con la Norvegia, descrivono alla perfezioni l’atmosfera che si respirava nel gruppo, riuscito durante la permanenza in Svizzera a conquistare una storica semifinale e a tenere incollati alla tv milioni di italiani.
Dopo aver lanciato sulla piattaforma OTT a fine giugno le prime tre puntate del docu, che hanno raccontato l’avvicinamento della squadra al torneo, con il nuovo e ultimo episodio la FIGC ripercorre il viaggio delle Azzurre in terra elvetica. Le immagini esclusive svelano i metodi di lavoro del Ct, la forza del collettivo e le dinamiche quotidiane di un ritiro vissuto tra le montagne svizzere. Il racconto si snoda tra emozioni sincere, allenamenti intensi e momenti di complicità che hanno cementato sempre di più lo spirito del gruppo. Le testimonianze raccolte dalla troupe al seguito della Nazionale mettono in luce il lato umano delle calciatrici, tra sacrifici personali, ambizioni e la ferma volontà di rappresentare al meglio l’Italia, tornata dopo 28 anni a giocarsi l’accesso all’atto conclusivo dell’Europeo femminile.
Dall’arrivo il 27 giugno nel quartier generale di Weggis all’incontro del 24 luglio al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 28 giorni durante i quali quello che era nato solo come un sogno si è trasformato in qualcosa di più. Un percorso entusiasmante caratterizzato dalla vittoria al debutto con il Belgio e dalle difficoltà incontrate con Portogallo e Spagna, che non hanno comunque impedito all’Italia di festeggiare dopo 13 anni l’accesso ai quarti di finale della competizione. Dai sorrisi di Berna, sede della gara con le campionesse del mondo, al trionfo di Ginevra con la Norvegia, in una serata magica scandita dalle note di ‘Unwritten’ - la colonna sonora dello spogliatoio - e decisa dalla doppietta di Cristiana Girelli, che ha permesso alle Azzurre di spingersi fino alla semifinale con l’Inghilterra. La delusione per il ko al 119’ contro la selezione che avrebbe poi vinto l’Europeo (per la seconda volta di fila) che si trasforma in soddisfazione per aver fatto nuovamente innamorare gli italiani, a cominciare dai 4 milioni e 77mila che hanno seguito su Rai 1 la sfida con le britanniche.
Una squadra - che ha fatto sognare, gioire e cantare un intero Paese - rientrata in Italia senza una medaglia o una coppa da mostrare, ma con il cuore pieno di orgoglio, come sottolineato da Soncin nel discorso pronunciato al cospetto del presidente Mattarella (il “nostro primo tifoso”). Uno stato d’animo dettato dalla convinzione di aver raggiunto un doppio fondamentale traguardo. Quello sportivo, che permetterà di acquisire ancora più consapevolezza in vista dei prossimi impegni, e quello meno tangibile ma altrettanto importante legato ai riflessi extra campo: la cavalcata azzurra ha infatti assunto i connotati di una “campagna culturale”, come l’ha definita lo stesso Ct, accendendo i riflettori sul movimento e dando speranza alle tantissime bambine che desiderano giocare a calcio. Calciatrici e staff, tutti insieme - con determinazione, coraggio, altruismo e inclusione, valori fondamentali per la crescita della società - oltre il sogno. Perché per questa Nazionale non c’è nulla di irrealizzabile.
