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Mourinho cambierebbe davvero le riserve della Roma con i titolari del Bodo/Glimt?

Mourinho cambierebbe davvero le riserve della Roma con i titolari del Bodo/Glimt?TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 22 ottobre 2021, 08:00Il corsivo
di Ivan Cardia

"La loro formazione aveva più qualità della nostra". Travolto dal 6-1 del Bodo/Glimt, José Mourinho ha mandato, nell'immediato post-partita, una serie di messaggi. In gran parte contraddittori, perché lo Special One, delle cui doti comunicative nessuno ha mai dubitato, si è preso subito la responsabilità per l'imbarazzante disfatta. Salvo poi scaricarla, di fatto, sulle riserve che non sono all'altezza dei titolari. E quindi sulla rosa, di conseguenza su chi l'ha costruita, in ultima analisi sulla proprietà a cui dirà "le cose che ho già detto privatamente, e che cercherò di continuare a tenere private". Un messaggio, quest'ultimo, piuttosto clamoroso nei confronti dei Friedkin, e che cozza con quanto sostenuto poco prima del dramma norvegese, in atto unico, da Tiago Pinto. Un messaggio, ancora, che sembra dare ulteriori conferme rispetto a quanto già detto da Mourinho dopo il KO contro la Juventus, quando ha rimarcato che in Serie A ci sono panchine e panchine. Della sua, evidentemente, non è contento e questa non può essere solo una pruriginosa considerazione giornalistica: a questo punto, lo ha detto in maniera piuttosto esplicita.

Cambierebbe davvero le riserve della Roma con i titolari del Bodo/Glimt? È difficile crederlo. La squadra norvegese è tutt'altro che parvenu in Europa, ma non è pensabile che Mourinho metta seriamente sullo stesso piano giocatori pagati milioni di euro ogni anno con calciatori che nella migliore delle ipotesi arrivano a guadagnare (e valere) un decimo dei romanisti. Per restare a un portoghese, con le riserve della Magica, una stagione fa, Paulo Fonseca arrivava in semifinale di Europa League. Tantomeno se paragonati a colleghi di caratura così palesemente inferiore. Non possono essere diventati scarsi all'improvviso. La poca fiducia di Mourinho nei confronti dei suoi "altri", del resto, era già resa evidente dal minutaggio fin qui concessogli: in Norvegia ha fatto un turnover pressoché completo, ma fino ad allora aveva dato pochissimo spazio alle seconde linee. Così, ammesso che quelle parole servissero a cercare un prossimo riscatto da parte degli stessi giocatori, è difficile che possa davvero arrivare. Un ragazzo con quaranta minuti in stagione, che probabimente rivedrà il campo tra un paio di settimane e sempre per poco tempo, come può sentirsi spronato?

Qual è il progetto della Roma? Tiago Pinto ha parlato di "tempo", di unità d'intenti. Mourinho ha parlato, tramite i media, ai suoi giocatori, ma anche alla sua proprietà. Cioè alla società italiana che ha speso di più sul mercato in estate, senza cessioni di rilievo, muovendosi prima e meglio di altre sul tema caldo dei rinnovi di contratto. È per questo che buona parte delle parole di ieri sera suona fuori asse rispetto al contesto. Se determinate considerazioni e valutazioni è comprensibile le voglia tenere private, c'è almeno da chiedersi se il progetto sia davvero chiaro a tutti i suoi protagonisti. Piacciano o meno, sono queste le riserve della Roma che Mourinho dovrà sfruttare da qui al termine della stagione, almeno fino a gennaio e ammesso che la dirigenza sia disposta a "riparare" qualcosa. E con 12-13 giocatori giudicati all’altezza è difficile andare lontano, o in alto.

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