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Caos protocollo ma almeno ci si è mossi… Reagire meglio che restare inermi!

Caos protocollo ma almeno ci si è mossi… Reagire meglio che restare inermi!TUTTO mercato WEB
mercoledì 12 gennaio 2022, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

C’era da aspettarselo. Il nuovo protocollo emanato, in fretta e furia, dalla Lega Serie A ha causato mille polemiche (e pure un esposto ufficiale dell’Udinese). La nuova regola dei 13 negativi ha esasperato gli animi di diverse società, in particolare di quelle più colpite dal Covid. Ognuno ha detto la sua, a volte con toni decisamente accesi. C’è chi ha parlato di “raduni da bar”, chi ha citato il “calcio a 7” e pure chi ha tirato in ballo “la tutela del campionato”. Tante voci, tutti contro l’operato della Lega. In realtà, nessuno pensa a cosa sarebbe accaduto se non si fosse fatto questo nuovo protocollo. Il numero delle partite rinviate avrebbe già raggiunto una cifra elevatissima e, probabilmente, ancora tante partite sarebbero in forse. In questa maniera si sarebbe tutelato il campionato? In un calendario così fitto, c’è davvero spazio per recuperare 2/3 gare per singola squadra? La risposta, almeno dal mio punto di vista, è no, no e ancora no…
Certamente il nuovo protocollo non è perfetto (infatti si riuniranno domani per fare i necessari aggiustamenti) ma almeno qualcosa è stato fatto (dalla Lega, non dal Coni, meglio ricordarlo). Restare inermi sarebbe stato ancora peggio… Siamo in un momento di grande confusione, nessuno sta vivendo la propria esistenza come vorrebbe. Vivendo in un continuo stato di emergenza, è chiaro che ci siano delle situazioni al limite e circostanze imprevedibili.

Certo, l’Udinese è stata penalizzata dalla decisione di dover giocare per forza la gara con l’Atalanta, così come il Bologna ma è il prezzo che s sta pagando per provare a trovare il modo di non affossare completamente come sistema calcio. Un anno fa la situazione era diversa: c’era davvero in ballo la salute dei giocatori (anche se va ricordato che nessun calciatore ha avuto problemi seri) ma, in questa nuova ondata pandemica, la sensazione è che si possa convivere con il mutato virus, anche a costo di essere svantaggiati in alcuni match. Il Covid colpisce a casaccio, non fa il tifo per una o l’altra squadra. Chi ha più positivi se la può solo prendere con il destino (o con la mancanza di attenzione in certe dinamiche ben note a tutti). Urlare a squarciagola contro la Lega non mi sembra una soluzione ma più un voler difendere solo il proprio orticello e, ad oggi, solo facendo fronte comune si può pensare di salvare il mondo calcio.
Da tempo ritengo che dovremmo essere noi a dettare le regole al virus e non viceversa. L’Inghilterra ha fatto una scelta rischiosa, azzardata, magari avventata ma gli stadi sono colmi di gente e le squadre si sono sempre confrontate per trovare la miglior soluzione, anche quando il quadro generale era disastroso. Forse è anche per questo che la Premier League è il miglior campionato al mondo. Tutti pensano al bene comune o, almeno, provano a darsi una mano l’una con l’altra quando ci sono situazioni che minano il dorato mondo della Premier League. Da noi, invece, vige ancora la regola del “prima ci sono io, poi vengono gli altri”. Parere personale: in questo modo, i problemi ci saranno sempre, anche quando (si spera) il Covid sarà definitivamente alle spalle o, almeno, non farà ancora così tanta paura (reale o fittizia che sia).

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