E poi ti capita Fatih Terim che ti parla di calcio…

Ho conservato la sua figurina Panini (Calciatori 2000/01) con molta cura. Da sempre fan dell’Imperatore, ho sempre sperato di avere l’occasione di scambiarci due parole. Ci sono andato vicino quando è sbarcato a Milano, sponda rossonera ma, purtroppo, la sua permanenza sulla panchina rossonera è durata troppo poco e, quindi, niente intervista. Recentemente mi sono goduto il documentario a lui dedicato: splendido. Bene, appena ho saputo che sarebbe stato una delle Legends del Golden Foot 2022 mi sono immediatamente attivato: non potevo farmi scappare questa seconda opportunità…
Dopo averlo visto lasciare le impronte per la “La Passeggiata dei Campioni”, arriva il mio momento. Nonostante non sia più un giovincello (69 anni), ha il carisma di sempre. Nella stanza tutto ruota attorno a lui. Mi avvicino, quasi intimidito. Gli mostro, prima di cominciare l’intervista, la figurina Panini 2000/01 che lo ritrae in mezzo busto da allenatore della Fiorentina. Gli si illuminano gli occhi: “No, Firenze… nel mio cuore sempre”. Mi chiede il mio nome, mi firma la figurina e inizia, senza attendere l’ok di nessuno, a parlare con me di calcio italiano. “Fabrizio, io non ho dimenticato il calcio italiano, mai dimenticato”. Inizia una conversazione speciale tra un grande uomo e un suo umile fan. Mi sembra tutto così assurdo. Fatih Terim è un fiume in piena. Snocciola aneddoti e curiosità che mi lasciano a bocca aperta.

Sono felice di poter godere di questi momenti. Non avrà vinto nulla in Italia ma l’Imperatore è speciale, lo è sempre stato.
Si vede che il calcio è ancora la sua ragione di vita principale. Non riesce a farne a meno. Mi confida che guarda tantissime partite di calcio italiano perchè “… il calcio italiano è divertente”. Nonostante l’invito di chi ci è attorno a concludere l’intervista a stretto giro, Fatih Terim continua nella sua straordinaria “lezione di calcio”. Io sono il suo unico alunno. Pendo dalle sue labbra. “Hai tempo?” mi chiede… Mi sento onorato. Forse era destino che capitasse proprio a me, un suo enorme tifoso. Lo adoravo nel suo essere battagliero in panchina. Rigorosamente in italiano, mi congeda con un pensiero finale sul calcio, la passione di entrambi: “Chissà se l’Italia fosse andata al Mondiale…”. Davvero, caro Imperatore, chissà…
Ho atteso oltre 20 anni ma ne è valsa la pena. Fatih Terim merita di essere una Legends del Golden Foot. PS La figurina firmata è già tra i memorabilia personali che più amo. Grazie Fatih Terim!