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Aldair, Pluto come il cane di Topolino. L'ultimo capitano della Roma prima di Totti

Aldair, Pluto come il cane di Topolino. L'ultimo capitano della Roma prima di TottiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 30 novembre 2023, 00:00Nato Oggi...
di Alessio Del Lungo

Un difensore centrale dotato di grande personalità, tecnica, elegante, efficace e concreto. Caratteristiche difficili da trovare in un singolo calciatore, almeno che quel giocatore non si chiamasse Aldair. Dopo gli inizi nel Flamengo, con cui vinse il Campionato Carioca, ovvero il torneo dello Stato di Rio, e soprattutto il titolo nazionale nell'87, passò al Benfica, che lo fece conoscere a tutta Europa. La squadra portoghese infatti nell'89-'90 era un club di primo piano, che raggiunse un traguardo prestigioso come la finale di Coppa dei Campioni, persa al Prater di Vienna 1-0 contro il Milan, oltre a conquistare una Supercoppa Portoghese.

La sua carriera cambiò nell'estate successiva, quando Dino Viola, presidente della Roma, lo acquistò per 6 miliardi di lire. Nella Capitale trascorrerà ben 13 stagioni, diventando non solo una bandiera, ma anche qualcosa di più, un simbolo giallorosso che i tifosi adoreranno, il capitano prima di Francesco Totti, a cui cederà la fascia nel '98-'99. L'attaccante poi segnerà un'epoca nella storia della società. Chiamato affettuosamente Pluto per la sua somiglianza con il migliore amico di Topolino, Aldair verrà ben presto etichettato da tutti gli addetti ai lavori come uno dei più forti del mondo nel suo ruolo. Memorabile, oltre alla Coppa Italia del '90-'91 e la Supercoppa Italiana del '00-'01, lo Scudetto, sempre del '00-'01, che ha un valore unico perché è il secondo ed ultimo, ad oggi, che il club ha in bacheca. Vincere un titolo di quella importanza a Roma ti garantisce la "gloria eterna" in città. Dopo il suo addio infatti, avvenuto nel '02-'03, proprio la Roma ritirò la maglia numero 6 in suo onore, successivamente riconsegnata su spinta dello stesso brasiliano.

L'amore per i giallorossi è talmente grande che rifiuta ogni proposta dalla Serie A accettando di disputare la B con il Genoa per non sfidare la sua ex squadra. Appende le scarpe al chiodo nel '03-'04, salvo poi tornare in campo prima nel 2005 con il Rio Branco-ES e poi nel 2007, a 41 anni, con il Murata, squadra di San Marino con cui si laurea campione in patria e disputa anche gare valide per i preliminari di Champions.

Fece parte anche di un Brasile stellare, che vinse la Copa America nell'89 con in rosa calciatori del calibro di Taffarel, Dunga Bebeto e Romario. Vincere non era proprio un'impresa, ma farlo nella Seleçao a finaco di certi campioni ha un sapore sempre particolarissimo. È il caso del Mondiale del '94, che noi italiani ci ricordiamo benissimo visto che la coppa del mondo fu sollevata dopo la vittoria ai rigore in finale proprio contro gli Azzurri. Stesso discorso per la Copa America del '97, in cui Aldair condivide lo spogliatoio con Taffarel e Dunga, ormai compagni da tempo, ma anche con Roberto Carlos, Cafu, Leonardo, Edmundo e Ronaldo. Con il Brasile conquista anche la Confederations Cup nello stesso anno, tutti tornei nei ai quali prende parte da protagonista assoluto. Oggi Aldair compie 58 anni.

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