Ivan Pelizzoli, titolare quasi per caso della Roma di Fabio Capello. Troppi infortuni
Ivan Pelizzoli, tra il 2001 e il 2010, è stato il quarantaquattresimo portiere nella classifica IFFHS, cioè la Federazione internazionale di storia e statistica), terzo italiano dopo Buffon e Toldo. Eppure la sua stella ha brillato pochino rispetto a quanto poteva sembrare. Terzo portiere nell'annata 2000-01, dove c'è Giovanni Vavassori al comando dell'Atalanta, si infortunato subito Fontana e Pinato. A vent'anni si ritrova catapultato dalla Primavera alla prima squadra, titolare alla prima giornata.
Quando recuperano i titolari, ecco che rimangono a sedersi in panchina. L'ascesa è inarrestabile, tanto che finisce alla Roma scudettata di Fabio Capello, con Totti e Cassano. Nel 2003-04 vince anche la “Saracinesca d’Oro” come portiere meno battuto di tutti i campionati d’Europa. Poi però gli capitano diversi infortuni, finendo a Mosca, alla Lokomotiv. “Sono arrivato a gennaio che c’erano -24 gradi. Per contratto dovevo parlare solo il russo, che ho imparato nello spogliatoio con i compagni. Non mi sono trovato benissimo, anche se la città è bellissima”.
In poco tempo si trova fuori rosa, finendo all'AlbinoLeffe in Serie B, ma non viene riscattato. Poi il Cagliari lo riporta in Italia come secondo, ma non avrà più la brillantezza dei primi anni romani. Ora è tornato all'Atalanta, come segretario. Oggi Ivan Pelizzoli compie 45 anni.













