Bergomi: "Bravo Chivu con l'Inter, vi spiego perché. Il Milan è nella corsa Scudetto"

Ai microfoni di TMW, Beppe Bergomi ha parlato dell'attualità del campionato italiano alla ripresa dopo gli impegni delle Nazionali, toccando inevitabilmente anche l'argomento legato agli azzurri di Gennaro Gattuso:
Il campionato torna con Roma-Inter. I giallorossi sono la rivelazione fin qui?
"Penso di sì, non mi aspettavo di vederla in testa, pensavo che Gasperini ci mettesse più tempo. La squadra però lo sta seguendo e la fase difensiva soprattutto la sta facendo bene, sono concentrati e concedono poco. Con Ranieri difendevano di reparto, ora più a uomo. E poi ci sono margini di miglioramento in fase offensiva. In mezzo al campo c'è Kone che è straordinario, Cristante dà equilibrio... Sta facendo davvero molto bene".
Chivu si sta prendendo l'Inter per mano?
"L'intelligenza di un allenatore è quella anche di non stravolgere. L'Inter ha fatto 5 acquisti di Under 23, più Akanji e quello secondo me è stato l'upgrade rispetto al Pavard dell'ultimo anno. Lo vedi che lo svizzero sta in campo con sicurezza, dà equilibrio e permette alla linea di stare un po' più alta. Per quello che so io con la Fiorentina poi i tifosi torneranno a sostenere la squadra. Poi Chivu sta mettendo dentro qualcosa di suo, niente di fenomenale ma cose utili. Il pressare alto per esempio. E poi penso stia lavorando più sul lungo e meno sull'immediato, sta entrando nella testa dei giocatori, è credibile e deve motivare la squadra a tornare a fare un bel calcio".
Pio Esposito diventerà immarcabile?
"No perché non esistono immarcabili. Ma lui mi sta piacendo, è un ragazzo maturo. Segna in Nazionale, esulta il giusto e si rimette a disposizione, lotta su ogni pallone, gioca per i compagni e poi dentro l'area vede la porta. Ci sono grandi qualità in questo ragazzo".
Inter e Napoli restano le favorite?
"Negli ultimi campionati chi ha vinto o è uscito presto dalla Champions o non ci ha partecipato. Per questo il Milan dentro ci deve stare, anche perché ha tanta qualità e ha messo dentro due di personalità come Modric e Rabiot. Non so dire chi è favorito, ma metto dentro anche la Roma. Forse solo la Juventus è un po' indietro, ma ha tempo per recuperare e fare delle scelte precise. Non dico che debbano giocare sempre gli stessi, ma deve dare una fisionomia precisa. La Juventus comunque va tenuta sempre in considerazione".
L'assenza di Bremer avrà un peso?
"Inciderà. Lo ha fatto l'anno scorso e lo farà quest'anno. E' uno dei quei calciatori che può difendere di reparto, a uomo o nello spazio e poi fa gol. Non averlo penalizzerà la Juventus sicuramente".
La Fiorentina e le difficoltà di inizio stagione. Se lo aspettava?
"Difficile capire da lontano. Io guardo le prestazioni, mi fido dell'allenatore perché so come lavora, ma sta facendo fatica. L'importante è che ci siano le idee chiare, senza stravolgere molto ma facendo dei piccoli accorgimenti. Poi serve sfruttare le caratteristiche dei singoli".
Può rientrare nella zona Europa?
"Se ritrova se stessa sì. L'anno scorso contro le big ha sempre fatto bene. E' una squadra che ha dei valori, può rientrare ma non deve perdere terreno anche perché davanti vanno forte. L'importante è che non entri in una psicologia negativa, serve il risultato per il rilancio e così può tornare in alto".
Fagioli è l'emblema di queste difficoltà?
"In una carriera i momenti di difficoltà ci sono, lì devi essere bravo ad andare oltre. Io quando andavo in difficoltà rallentavo, giocavo semplice, poi le cose tornano piano piano. Deve ritrovare entusiasmo, voglia di stare coi compagni con gioia, allenarsi bene e avere energia positiva".
Come ha visto l'Italia di Gattuso?
"A me Gattuso piace. L'ho incontrato per Inter-Torino, ha grande entusiasmo e ha riportato il senso di appartenenza. Ho visto segnali positivi. Penso all'82': se tu fai gruppo e giochi da squadra sei sulla strada giusta. E poi serve un sistema di gioco: col 4-4-2 ha fatto bene, con Israele aveva cambiato e qualche difficoltà l'ha trovata. Ora vediamo, dobbiamo arrivare a marzo con i giocatori che determinano che devono stare bene. Mi sembra che Gattuso stia costruendo qualcosa e questo è importante".
I nuovi difensori italiani le piacciono?
"Fare il difensore oggi rispetto al passato è diverso, ci sono richieste diverse e ci sono più variabili. Leoni, Comuzzo o Ahanor sono interessanti. Se i giovani sono bravi i nostri allenatori li fanno giocare, magari semplicemente maturano più tardi rispetto ad altri paese. Questi ragazzi devono crescere, ma i giocatori interessanti ci sono".
Chiusura con il Como. Cosa pensa delle ambizioni del club?
"C'è una filosofia. Un po' l'ambiente Como lo conosco. Fabregas ha le idee chiare, sa cosa vuole e sa valorizzare i giovani. Ha dato anche pillole interessanti, ha spiegato che secondo lui i giovani italiani non sono pronti. Idee chiare, ha cercato una squadra corta, sempre propositiva, con giocatori bravi nell'uno contro uno. Non so dove arriverà il Como, ma è una squadra che guardo sempre con interesse".
