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Cacace primo neozelandese in Serie A e titolare all'Empoli: "Ora sono più libero"

Cacace primo neozelandese in Serie A e titolare all'Empoli: "Ora sono più libero"TUTTO mercato WEB
venerdì 8 marzo 2024, 09:15Serie A
di Dimitri Conti

La storia di Liberato Cacace è una di quelle da raccontare. Collega l'Italia, dove gioca oggi con l'Empoli, alla Nuova Zelanda che gli ha dato i natali, passando per un transito in Belgio. A raccontare la sua traiettoria di carriera, e non solo, è lo stesso terzino sinistro classe 2000 nell'intervista esclusiva realizzata con Tuttomercatoweb.com: "Tutto inizia da mio papà e mia mamma, che vengono da Napoli, anche se mia madre è nata in Nuova Zelanda (non in Belgio come indicato da alcune fonti, ndr). Quando lei era giovane è venuta in Italia per trovare la sua famiglia e lì ha conosciuto mio padre. Dopo un paio d'anni lui ha proposto di andarsene in Nuova Zelanda. Io sono nato lì, però mi sento italiano. Nei primi diciotto anni della mia vita sono stato in Italia solo quattro volte, sempre in vacanza, con 25 ore di aereo non è così semplice. Quindi ai diciott'anni sono andato in Belgio e ora sono qui".

Com'è stato crescere in un paese così all'estremità del mondo?
"Partendo dal calcio, è diverso rispetto all'Italia: è tutto aperto, si corre tanto e di tattica ce n'è poca. Mio padre mi diceva sempre da quando ero piccolo di quanta tattica si facesse in Italia. Arrivato qui nei primi sei mesi ho fatto bene, poi qualche difficoltà l'ho trovata, anche perché ero dietro a Parisi. Comunque sento di star crescendo, anche tatticamente".

Lei rappresenta la nazionale della Nuova Zelanda.
"Un neozelandese vorrebbe sempre giocare a casa sua e davanti ai propri tifosi ma è difficile perché ci sono solo pochi giorni tra viaggio e partite... A me comunque piace. La nazionale è molto giovane, mi sento uno dei leader nello spogliatoio".

Poi è andato in Belgio, al Sint Truiden. Come si è trovato lì?
"Il Belgio somiglia alla Nuova Zelanda, anche lì non c'è troppa tattica. Si lavorava molto sugli uno-contro-uno a tutto campo e già lì facevo il quinto di centrocampo. Come adesso con Nicola. Lì però sono stato nel periodo Covid, ero senza la mia famiglia ed è stato molto difficile. Era la prima volta che mi trovavo da solo in casa, le difficoltà sono state soprattutto fuori invece che sul campo. In quello secondo me invece sono andato molto bene".

Anche secondo l'Empoli. Ci racconta l'arrivo in Italia?
"Sono stato fortunato, anche se mi dispiace che Marchizza in quel mese di gennaio (era il 2022, ndr) si sia infortunato. Appena il mio agente me l'ha detto, però, gli ho risposto di portarmi in Italia".

Il primo impatto con Empoli e la Serie A com'è stato?
"Buonissimo. Squadra, staff e società sono stati accoglienti".

Si è alternato tra tanti allenatori.
"Solo l'anno scorso ho avuto qualche problema, ma non con l'allenatore (Zanetti, ndr), solamente per il fatto di giocare poco".

Diamo la colpa a Parisi?
"(ride e allarga le braccia, ndr) Sì, giocava sempre bene, non posso dire niente...".

Raccogliere il testimone da lui è una responsabilità in più?
"Dopo la prima stagione in carriera in cui non giocavo, mentalmente mi sono trovato un po' in difficoltà. Poi però ho capito la situazione e le cose sono migliorate".

Questa è la stagione dell'approdo in pianta stabile tra i titolari.
"Sono più libero. Quest'anno mi sento bene, gioco con continuità anche avendo cambiato allenatore".

Da Andreazzoli a Nicola, cosa è cambiato?
"Forse la fiducia. Quella che era un po' mancata prima, almeno nei miei confronti. Lui ha fatto capire che crede in me, per questo sono cambiato e credo si veda in campo. E come me altri, per quello stiamo andando bene".

L'obiettivo di squadra è la salvezza, ma un suo obiettivo personale?
"Mi hanno annullato già due gol in questa stagione... Prima di tutto c'è la salvezza, poi almeno un gol o un assist".

Qualche compagno di squadra da cui è stato stupito?
"Un 2000 come me, Walukiewicz. Cresce di partita in partita, non sembra avere l'età che ha per come gioca".

Il peggior avversario mai incontrato in Serie A?
"Berardi. Quando ci ho giocato contro mi ha sempre messo in difficoltà. Ho visto che si è fatto molto male, quindi voglio mandargli un augurio di buona guarigione e di un pronto rientro".

Domenica c'è il Milan.
"Sono una delle squadre migliori in Italia e in un buon momento, ma non partiamo di certo battuti. Proveremo a metterli in difficoltà con le nostre qualità".

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