Calhanoglu resta, e per ora non è il solo. Inter, rinnovamento a rilento

Hakan Calhanoglu resta all’Inter, e fin qui ci siamo. Il centrocampista turco, al rientro ad Appiano Gentile, ha chiuso la telenovela sul suo futuro. Da oggi a sabato, i cancelli della Pinetina si riapriranno per una squadra che, conclusa l’era Inzaghi, è ancora abbastanza simile a quella della scorsa stagione. Forse più del previsto.
Tre (quattro) innesti e due addii. Il mercato dell’Inter, in realtà, si è già mosso. Con gli acquisti di Sucic, Luis Henrique e Bonny, i nerazzurri sono una delle squadre che ha speso di più nella prima parte della sessione estiva. In termini di novità, ai tre innesti vi è da aggiungere quello di Pio Esposito, che a meno di nuove sorprese rimarrà a disposizione di Cristian Chivu. In uscita, per ora, due soli movimenti, entrambi a scadenza di contratto: Joaquin Correa e Marko Arnautovic.
Rinnovamento lento. Al netto dell’offensiva per Lookman, per la quale non sembrano necessarie uscite (a meno che non servano per il rilancio che chiede l’Atalanta), la fase in cui si trova l’Inter è abbastanza chiara: si vende, prima di altri acquisti. Per ora, però, ad Appiano arriveranno tutti: Asllani, nonostante sia considerato in uscita, ha respinto il Betis e aspetta offerte italiane che per ora non sono arrivate. Taremi non si oppone alla partenza, ma anche per lui al momento nulla di troppo concreto. La clausola di Dumfries spaventa e questo è un caso in cui la mancanza di offensive concrete è una buona notizia, ma all’Inter ci si aspettava che qualcuno bussasse in maniera concreta anche per Bisseck, e fin qui poco o nulla. Lì davanti, poi, c’è Marcus Thuram: la clausola è scaduta, le frizioni con Lautaro sembrano ricomposte, ma la calma attorno all’attaccante francese sembra parecchio quella che precede la tempesta. Al netto delle questioni tattiche a centrocampo, i prossimi giorni serviranno anche a capire le intenzioni su Acerbi. Anche senza mettere alla porta nessuno, tra costi e liste, il quadro è abbastanza chiaro: senza cessioni è difficile rinnovare la squadra.
