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Come si dice remontada in portoghese? La pazza Inter-B sbanda e poi rimedia: 3-3 col Benfica

Come si dice remontada in portoghese? La pazza Inter-B sbanda e poi rimedia: 3-3 col BenficaTUTTO mercato WEB
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mercoledì 29 novembre 2023, 23:01Serie A
di Ivan Cardia

Per il primo posto, servirà la partita di San Siro contro la Real Sociedad, ma quello si sapeva. L'Inter, in campo a Lisbona con otto novità rispetto alla formazione vista contro la Juventus, infarcita di seconde linee perché la gara conta quasi nulla e Simone Inzaghi pensa comprensibilmente al Napoli, rischia la figuraccia. Il primo tempo è un assolo del Benfica, venato da marchiani errori nerazzurri. Lo firma tutto Joao Mario, il secondo giocatore nella storia della Champions a segnare una tripletta all'Inter, sua ex squadra, dopo Gareth Bale. Se i muri degli spogliatoi del Da Luz potessero parlare, vi sapremmo raccontare cos'ha detto lo stesso Inzaghi ai suoi giocatori durante l'intervallo: dalla pancia dello stadio portoghese, dove non molti mesi fa i nerazzurri hanno costruito parte del percorso verso Istanbul, esce una squadra non rinnovata negli uomini ma del tutto cambiata nella mentalità. In 25 minuti, Marko Arnautovic, Davide Fratesi e Alexis Sanchez firmano una rimonta a quel punto clamorosa, non culminata nella vittoria degli ospiti nonostante i ripetuti tentativi nel caldissimo finale. Per il primo posto, si diceva, servirà battere i baschi: non vincendo, l'Inter non si è regalata i due risultati su tre, i calcoli stanno a zero. Pareggiando dopo aver rischiato l'imbarcata - basti pensare che nelle quattro gare precedenti l'Inter aveva subito solo due gol e il Benfica ne aveva segnato appena uno - sono arrivate parte delle risposte che Inzaghi si aspettava dalle sue alternative: c'è da crescere, ci sono svarioni che restano tali. E senza la sua spina dorsale (prima volta senza nessuno tra Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan fra i titolari) l'Inter proprio non si riconosce. La mentalità, però, è da grande squadra. La miglior notizia è forse proprio questa.

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Il primo tempo è un incubo: 3-0 Benfica. L'Inter inizia male e conclude peggio la prima frazione di gioco: quando il cronometro non è neanche al quarto d'ora, i nerazzurri sono già sotto di due gol, entrambi firmati dal grande ex Joao Mario. Per di più, i giovani di Inzaghi se li fanno da soli, o quasi: Bisseck ha grandi colpe nel tenere in gioco Tengstedt, che fa sponda per il portoghese sull'1-0. È poi Asllani a perdere il pallone da cui nasce il bis, in un'azione nella quale il giovane tedesco mette in mostra nuove pecche. Priva delle abituali certezze, l'Inter fatica a trovare tempi e misure del proprio gioco. I timidi accenni di reazione, firmati Frattesi e Carlos Augusto, non la svegliano e arriva anche il tris: solito buco in area, con copertura non perfetta di Bisseck, ma questa volta è Frattesi a perdersi Joao Mario, che deposita in rete il tocco morbido di Tengstedt. Tre a zero per il Benfica all'intervallo.

Come si dice rimonta in portoghese?. Al rientro dagli spogliatoi, gli ospiti battono un colpo: Bisseck svetta su corner, Arnautovic corregge in rete la deviazione del difensore tedesco. L'Inter segna così il 3-1 e prova a rimettersi in partita. Poi ne battono un altro: Acerbi crossa da sinistra e Frattesi gira al volo, 3-2 che sa di gara definitivamente riaperta. E primo gol in Champions per l'ex Sassuolo. Il tempo per Inzaghi di operare tre cambi e arriva anche la rete del pareggio: Thuram, appena entrato, conquista calcio di rigore. Lo batte Sanchez, che spiazza Trubin: 3-3 in venticinque minuti, più rapida la rimonta che il super avvio benfiquista. Ristabilito l'equilibrio, i padroni di casa intuiscono che stanno danzando con l'ennesima sconfitta europea in questa stagione e rialzano la testa: serve un volo d'angelo perché Audero sventi la botta di Di Maria da fuori. Nel finale, Benfica in 10: espulso Antonio Silva per una scivolata molto dura ai danni di Barella. È proprio quest'ultimo a sfiorare il clamoroso 4-3, con una sventola dal limite dell'area: Trubin ringrazia San Palo.

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