Como, Ludi: "Mai avuto paura dell'addio di Fabregas. La Champions? È qualcosa di irreale"

Ospite negli studi televisivi di Sportitalia, il direttore sportivo del Como Carlalberto Ludi ha risposto ad una serie di domande relative alla sessione di calciomercato appena conclusa, tornando sull'interesse dell'Inter per Cesc Fabregas: "Noi abbiamo avuto sempre sintonia con Cesc e lui ha sempre detto che qualora ci fossero state le condizioni per sviluppare il progetto sarebbe rimasto. Non abbiamo mai dubitato delle sue parole. Non ci siamo mai preoccupati realmente che potesse partire. Alternative? Non ci abbiamo mai pensato, in nessun momento, perché nella nostra idea c'era che se l'Inter avesse preso il nostro allenatore noi ci saremmo messi a cercarne uno nuovo dal giorno dopo. Non volevamo dare nessun pretesto né agli addetti ai lavori, né a Fabregas che stessimo lavorando sulla sua sostituzione".
La Champions è un obiettivo già di quest'anno?
"Io sono un uomo di equilibrio. Noi al primo anno di Serie A siamo arrivati decimi e consideriamo quel traguardo in modo clamoroso. Il processo metodologico si è sviluppato in maniera funzionale e adesso abbiamo investito ancor di più sui giovani talenti. La Champions non è neanche un sogno, ma qualcosa di irreale. Migliorare la posizione dell'anno scorso invece è qualcosa che ci dobbiamo porre, come mentalità e come obiettivo.
Sappiamo che possiamo avere grandi margini, che abbiamo una squadra giovane che va accompagnata e che abbiamo un fuoriclasse in panchina. In virtù di tutto questo speriamo di fare un bel campionato. L'anno scorso tra il decimo posto e l'Europa c'erano 16 punti: questo è un divario che si costruisce con il lavoro, non è un qualcosa che si compra".
