Conticchio: "Il Toro ha in Gineitis un uomo chiave, per il Lecce un peccato l'assenza di Dorgu"
Alessandro Conticchio, doppio ex della sfida tra Lecce e Torino, parla di un altro incrocio tra salentini e granata ai microfoni del Quotidiano di Puglia: "Indimenticabile quell’ultima partita che valeva la salvezza, al Via del Mare. Ci davano tutti già per retrocessi. Era il 7 maggio del 2000, Sesa aveva mandato in vantaggio il Lecce, pareggiò Ferrante, io segnai il gol del 2-1. Lo stadio impazzì, impazzì la città. Fu la prima salvezza in serie A del Lecce, con Cavasin allenatore, panchina d’oro. Io restai sino al 2002, Corvino mi voleva tenere ancora. “È meglio per tutti se resti a Lecce”, mi disse. Io cercavo la grande piazza e andai al Torino, tre anni ma non furono grandi stagioni. Dopo qualche anno ci andò Cairo e fu subito una storia diversa".
Sulla Serie A: "Il calcio è cambiato. In Italia avevamo il campionato più forte del mondo, giocatori fortissimi squadre come quella Juventus, il Milan, l’Inter, livello molto alto, campionato durissimo con le quattro retrocessioni. Nel mio Lecce della famiglia Semeraro e di Fenucci, c’erano i Ledesma e i Vucinic, che io paragonavo a Van Basten, Corvino tirava già fuori ragazzi che diventavano autentici campioni. I giovani italiani? Noi crescevamo giocando per la strada. Oggi è tutto più organizzato. Si guarda lontano. Gli ultimi successi della Nazionale dicono cose importanti sui giovani italiani che stanno crescendo. Ma c’è sempre un grande bisogno di lavorare bene nei settori giovanili".
Sul Torino: "Vanoli sta facendo un buon lavoro, la squadra c’è, penso ai Ricci, Sosa, Ilic, Vojvoda, Pedersen. Coco, tutti nazionali, come Walukiewicz. Il Toro ha in Gineitis un uomo chiave a centrocampo e poi in attacco c’è il bomber Zapata che sta facendo bene ed ora è diventato pure il capitano della squadra. Per il Lecce quello di domenica sarà un pomeriggio molto impegnativo. Anche i giallorossi hanno tanti nazionali in organico. Come ad esempio Dorgu che ha lasciato la firma del gol vincente con la sua Danimarca e che purtroppo sarà assente per squalifica. Questo ragazzo mi piace moltissimo, è destinato a grandi scenari. Corvino ha saputo colmare partenze importanti come Umtiti prima e Pongracic, Gendrey dopo, portando ragazzi di valore, sulla fascia destra e a centrocampo, e ora spera nel miglior Rebic, è un Lecce che può realizzare il record della terza salvezza consecutiva in A".