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Dietro quel gesto c’è di più: l’ex giovane Gabbia è un leader del Milan

Dietro quel gesto c’è di più: l’ex giovane Gabbia è un leader del MilanTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:23Serie A
Ivan Cardia

C’è stato un tempo in cui Matteo Gabbia, classe ’99 di Busto Arsizio cresciuto nel vivaio del Milan, sembrava pronto a trasformarsi nel classico punto interrogativo. In verità, il club rossonero non ne ha mai voluto fare il solito pacco postale all’italiana, il giovane calciatore da mandare in prestito qui e lì senza arte né parte. Di trasferimenti simili ne ha vissuti due, uno da giovanissimo alla Lucchese e poi più di recente al Villarreal. Sei mesi che sembravano l’antipasto al suo addio definitivo, e invece gli hanno riaperto le porte di casa. E poi si è preso tutto.

Talento lombardo al 100% - Como e Lecco prima di approdare nel vivaio del Milan - Gabbia è sempre stato molto ben considerato, ma per diversi anni ha vestito, nella rosa del Diavolo, i panni dell’utile alternativa: spesso corteggiato da squadre meno blasonate, alla fine è sempre rimasto ma per giocare abbastanza poco. Una manciata di presenze a stagione dai venti ai ventiquattro anni, fino appunto al tentativo di trovare più spazio altrove. Durato pochissimo: dopo quattro mesi, il club lo richiama per dare più alternative difensive all’allora tecnico Stefano Pioli. Il resto è una continua sorpresa: nella disgraziata stagione di Fonseca e Conceicao, il giovane difensore italiano è stato tra le poche - forse l’unica - note positive. È diventato titolare, spesso preferito a un acquisto (relativamente) costoso come Pavlovic, si è meritato la convocazione in Nazionale (per ora senza esordire) e questo status lo ha difeso con l’arrivo di Massimiliano Allegri. Che al riguardo non ha avuto mezzo dubbio: 720 minuti stagionali, di più hanno giocato solo i compagni di reparto Tomori e Pavlovic, oltre a Saelemaekers. Continuità di impiego, ma anche di prestazione. E non solo.

Ieri a San Siro con la Fiorentina, infatti, Gabbia si è confermato ennesimo protagonista. Non solo con le sue chiusure difensive, ormai apprezzate da tempo. Sono diventate virali le immagini in cui rincorre Rafael Leao e gli impedisce di togliersi la maglietta. Felici i fantallenatori sì, ma dietro quell’attenzione c’è un gesto da leader. Anche se sembra banale, anche se sono coetanei, per andare dal miglior giocatore in squadra e dirgli - con i gesti, non a parole - come comportarsi servono carisma, consapevolezza, fiducia. Tutte qualità che Gabbia (26 anni domani) sta dimostrando in maglia rossonera.

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