È anche lo Scudetto di Khvicha Kvaratskhelia?

A Khvicha Kvaratskhelia è bastato un solo girone per avere numeri migliori rispetto a quelli collezionati da David Neres in tutto il campionato: cinque reti e tre assist in 17 presenze. Il fuoriclasse georgiano che a gennaio ha lasciato il Napoli per trasferirsi al PSG ha fatto anche meglio da febbraio in poi in quel di Parigi, ma questa è un'altra storia. Non riguarda un Napoli che nell'estate 2022 non poteva sostituire in maniera migliore Lorenzo Insigne.
Kvaratskhelia è stato probabilmente la miglior intuizione della gestione De Laurentiis, di una gestione che pure di intuizioni felici ne ha avute parecchie. Nessun calciatore ha prodotto fin da subito risultati così significativi se mettiamo insieme il costo del cartellino, l'impatto con la Serie A e l'importanza che ha avuto nella conquista del terzo Scudetto. E' stato premiato come miglior giocatore del campionato al termine della sua prima stagione italiana.
Kvaratskhelia a Napoli è durato due anni e mezzo e come scritto poc'anzi in termini di numeri e prestazioni ha dato eccome il suo contributo alla causa di Conte. Però è anche il giocatore che forzando la mano per esser ceduto a stagione in corso ha rischiato di far svanire il sogno. Il suo addio ha rimesso in discussione tutte le certezze che l'allenatore leccese aveva frettolosamente trovato nel girone d'andata. Senza un sostituto ritenuto all'altezza, con un David Neres troppo spesso fuori per infortunio, Conte nel girone di ritorno s'è ritrovato costretto a reinventarsi costantemente l'undici titolare. A navigare a vista come mai gli era capitato da settembre a dicembre.
Kvara qualche giorno fa ha dichiarato di seguire ancora la sua ex squadra: "Io, Fabian Ruiz e Donnarumma lo guardiamo in tv. Amiamo tutti il Napoli", ha detto. In queste ore avrà quindi gioito per la conquista dello Scudetto, di un Tricolore a cui ha contribuito ma ha anche messo a rischio. E quindi quello di quest'anno può essere considerato anche il suo successo? La risposta non è scontata, naturalmente divisiva come la contrapposizione tra cuore e ragione. Chissà cosa ne pensa De Laurentiis, anche perché è lui a dover decidere se spedire o meno al calciatore georgiano la medaglia che spetta ai calciatori Campioni d'Italia.
