Dall'Inter al Pachuca, De La Fuente: "Il niño nerazzurro oggi è campione del Messico"

Dalle giovanili dell'Inter alla vittoria del campionato messicano (Liga MX 2022 Apertura). L'esterno classe 1997 Paulino de la Fuente, dopo aver girato a lungo fra Spagna e Italia, sembra aver finalmente trovato il suo posto nel mondo: il Pachuca. È proprio qui che l'ex Malaga ha deciso infatti di volare la scorsa estate, guidando i Tuzos verso la vittoria del loro settimo titolo con un gol al Monterrey in semifinale e un assist nell'andata della doppia finale col Toluca.
Lo abbiamo raggiunto in esclusiva, durante la settimana dei festeggiamenti, per farci raccontare il sapore del suo primo trofeo da professionista: "Questo titolo è profondamente meritato, siamo orgogliosi di averlo vinto", esordisce ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com lo spagnolo rappresentato dall'agenzia Leaderbrock. "Siamo stati superiori a tutti i nostri rivali e abbiamo fatto due partite impressionanti per vincere la finale col Toluca. Posso solo ringraziare tifosi, club, staff e compagni, che mi hanno accolto e trattato nel migliore dei modi fin dal primo giorno. Al Pachuca siamo una vera famiglia".
Partito in sordina, sei progressivamente diventato un titolarissimo di questa squadra.
"Per questo devo ringraziare anche 'El Profe' Almada, allenatore che ci chiede massima intensità e concentrazione in ogni allenamento. Ma alla fine i titoli si vincono proprio grazie al lavoro sodo fatto in settimana".
Il tuo presente è al Pachuca, almeno fino a giugno, mentre il tuo passato ti ha visto protagonista anche all'Inter. Che ricordo hai dei nerazzurri?
"Sono arrivato all'Inter dal Racing Santander, quando ero ancora solo un niño (lett. bambino, ndr). Non puoi dire di no se ti chiama una società del genere e per me la Beneamata è stata uno di quei treni che passano solamente una volta nella vita. Ho vissuto i miei tre anni nelle giovanili dell'Inter come un sogno, è stato tutto facile".
Dai 16 ai 19 anni all'Inter hai avuto come compagni i vari Radu, Dimarco e Bonazzoli, affacciandoti anche alla prima squadra di mister Mancini.
"Era tutto nuovissimo per me, ho affrontato quella avventura con grande voglia e ho avuto la fortuna di giocare nell'élite del calcio giovanile. Sono contento che sia andata bene e mantengo un ricordo molto positivo di tutti coloro che ho incrociato in nerazzurro, a partire dal mio amico Kovacic. Da quel momento è passato però molto tempo e, dopo le esperienze in patria con Atletico Madrid, Alavés, Logroñes e Malaga, oggi sono fiero di ciò che abbiamo fatto col Pachuca".
