Pomini: “Venezia esperienza positiva. Non smetto, direi si al Palermo”
Alberto Pomini lascia il Venezia. Quarant’anni e non sentirli. Protagonista della storica promozione in Serie A, Pomini ha risolto il contratto con la società neroverde. “Non me l’aspettavo, ma come già detto in altre circostanze, Venezia, è stata un’esperienza particolarmente positiva, culminata con la promozione in serie A. Così a quarant’anni, quando ho capito che non c’era la possibilità di essere protagonista, ho ritenuto di non trattare più di tanto”, dice l’esperto portiere a Tuttomercatoweb.
Perché questo addio?
“Giustamente hanno deciso di ringiovanire il parco portieri, non era il caso di andare allo scontro e come ho fatto con i vari club dove sono stato, spero di aver lasciato un buon ricordo di me, come calciatore, ma soprattutto come uomo”.
Ha giocato quasi venti partite, a venti scattava il rinnovo automatico. Rinnovo che è comunque scattato con la promozione. Quello stop a ridosso del rinnovo automatico i malpensanti potrebbero interpretarlo come una volontà di separarsi…
“È andata così, peccato non chiudere in Serie A con il Venezia, ma sono pronto per la prossima sfida”.
Di fermarsi non se ne parla, immagino.
“Macché. Ho ancora voglia. Dopo l’anno che ho fatto, la voglia di continuare, è immutata. Sono integro, sto bene. Guardo avanti”.
Le piacerebbe chiudere dove è già stato? Penso al Palermo, che forse avrebbe bisogno di maggiore garanzia tra i pali…
“Dovrebbero concatenarsi tante cose. Pelagotti dà garanzie ma se mi dicessero di andare al Palermo è normale che mi verrebbe voglia e direi subito di sì. Sono stato benissimo. Ma sono sereno. So che il COVID ha cambiato anche il mercato. Le squadre hanno prima bisogno di sfoltire. Io, se arriva una chiamata interessante, ci sono”.