FOCUS TMW - Lecce, perdite ripianate con risorse proprie. Conta solo rimanere in A

L'arrivo di René de Picciotto e Saverio Sticchi Damiani è stato un lenitivo per il Lecce. Nel 2018 i giallorossi erano impantanati in Serie C, quando diventa presidente Sticchi Damiani, mentre l'imprenditore - nativo del Cairo - decide di investire a gennaio proprio nel club salentino anche per i molti interessi che può vantare in zona. Rimarrà per un lungo periodo con la quota maggioritaria (relativa, intorno al 40%) del club fino al maggio scorso, quando prima della sfida contro il Pisa decise di sparare a zero. "In caso di promozione bisognerebbe mantenere costi bassi e investire sui giovani. Spero che questo turno finale di tre partite finisca bene. Gli azionisti sono andati oltre tutte possibilità facendo sacrifici importanti e salti mortali. Mi auguro che i tecnici e i giocatori facciano gli stessi sforzi nelle prossime tre partite per raggiungere la promozione".

Quasi da Cassandra.
"Dobbiamo esclusivamente basarci sui giovani e sui costi bassi. Una città di centomila abitanti con ventimila persone allo stadio è un miracolo. Quando siamo andati in A abbiamo visto che non era possibile avere un programma troppo ambizioso e lo abbiamo ripagato in modo penoso. Se non entra qualcuno con la spalla molto più grossa di noi, il programma sarà limitato". In effetti il Lecce si è attenuto a questo programma, prendendo giovani talenti e pagandoli pochissimo, creando mattone dopo mattone un'intelaiatura che, almeno per ora, sta dando i risultati sperati. Anche perché la squadra in Serie C, nel 2017-18, aveva perso addirittura 4,9 milioni.

Sticchi Damiani e l'aumento di capitale.
Le quote di De Picciotto sono finite nelle mani del presidente per una cifra intorno ai 6-7 milioni, mentre sono entrati anche dei nuovi soci. L'imprenditore Luciano Barbetta prima e il gruppo del banchiere italo-svizzero Boris Francesco Jean Collardi hanno ricevuto entrambi il 10%. Questo anche per non avere problemi per l'indice di liquidità. I costi attuali però sono di circa 45 milioni, mentre il club non ha mai dato utili ma le perdite sono sempre state ripianate dai soci con risorse proprie. In attesa che ci possa essere una svolta.