Galeotto fu un pranzo: il gelo tra Insigne e ADL è un ricordo, il rinnovo è più vicino

Galeotto fu un pranzo. Aurelio De Laurentiis, del resto, aveva già apparecchiato a tavola, un anno e mezzo fa, le condizioni per il rinnovo di Dries Mertens, che sembrava impossibile. L’ultimo commensale del patron del Napoli, una settimana fa, è stato Vincenzo Pisacane, agente di Lorenzo Insigne. “Un buon pranzo”, ha detto: di sicuro è stata l’occasione per tornare a parlarsi. In una situazione nella quale era sceso il gelo, anche personale tra il capitano e il patron, è una notizia non da poco.

Tutti convinti: il rinnovo alla fine si farà. Il quadro, appunto, non è semplice. Insigne è il capitano e il numero dieci (figurativo, indossa il 24 ché il 10 è preso per sempre) del Napoli. Pur se ogni tanto gli arriva qualche fischio, ha smontato la veridicità della saggezza popolare del “nemo propheta in patria”. Trascina, con i suoi compagni, la squadra di Spalletti, unica a punteggio pieno in questo avvio di campionato. Per di più h ha raggiunto un’età (trent’anni) per cui non è più tempo di ipotetiche bizze. Lo scenario, in sostanza, sarebbe idilliaco. Peccato che qualcosa si fosse rotto, e non sembrasse destinato a essere aggiustato. Parlarsi è, appunto, un passo avanti non da poco. Il resto lo faranno i soldi: De Laurentiis ha messo nel menu anche la prima offerta, un quinquennale da cinque milioni di euro a stagione. Non sono cifre al ribasso, sostanzialmente è lo stesso stipendio che Insigne guadagna oggi, e ne farebbero un simbolo del Napoli a vita. I prossimi appuntamenti, sempre a pranzo e magari stavolta a Roma, arriveranno tra qualche giorno, forse già la prossima settimana. Saranno decisivi per capire se andare avanti o meno (all’estero, interessate, sono alla finestra diverse big a partire dall’Arsenal). Ma la convinzione è che alla fine si farà, il rinnovo. Quando c’è l’amore, si supera tutto.