Il Genoa si rialza: punto d'oro contro la Juventus e la prima volta del tridente

Personalità e coraggio. Era quello che aveva chiesto Alberto Gilardino alla vigilia e la squadra non lo ha tradito. Il Genoa esce dall'Allianz Stadium con un punto molto importante contro la squadra di Massimiliano Allegri. Spesso quando una big perde terreno si tende a sottolineare di più la prova non positiva della formazione più qualitativa piuttosto che la prestazione gagliarda di chi ha saputo mettere in difficoltà la terza forza del torneo e che fino a poco tempo fa lottava con l'Inter per la vetta. E invece il Grifone ha lottato, si è sacrificato e ha provato anche a spaventare Szczensy per poi combattere e mettendo in campo quel temperamento roccioso voluto dal tecnico.
Prima con il tridente
Nella conferenza stampa del sabato, il Gila è stato molto abbottonato sulla questione ma all'Allianz Stadium per la prima volta si è visto dall'inizio il tridente formato da Gudmundsson, Retegui e Vitinha. Un Genoa a trazione anteriore quello che si è visto considerando anche che Messias ha occupato il ruolo di esterno di centrocampo. "Quando hai giocatori che si sacrificano come Vitinha, Retegui e Albert, diventa più facile - ha commentato in sala stampa Alberto Gilardino -. Hanno fatto tutti una partita importante, fisica e tecnica. Chi è entrato è entrato bene. Possiamo riproporre questo modulo in futuro".
La soddisfazione di Gila
Al termine del match l'allenatore del Genoa si è detto, ovviamente, molto felice della prestazione dei suoi ragazzi: "C'è autostima per il punto guadagnato, non era semplice giocare contro una squadra forte come la Juve. I ragazzi hanno giocato con grande spirito di squadra e avevano voglia di fare risultato. Ho detto a loro di crederci e le mie scelte in campo lo hanno dimostrato. Nella ripresa abbiamo sofferto un po’, ma era giusto così. Ringrazio i ragazzi per cosa hanno fatto oggi".
