Lazio, un Comandante solo col suo popolo: l'ultimo grido d'aiuto di Sarri
"Io non la prendo una posizione, la situazione è talmente chiara che se la espongo io prendo una squalifica". Prova a evitare guai peggiori Maurizio Sarri nella conferenza stampa post Lazio-Cremonese, match dal quale i biancocelesti escono senza i tre punti ma ancora gonfi di rabbia. L'ennesima gara ricca di episodi dubbi non può non accendere quel fuoco di polemiche che ormai da settimane accompagna la Lazio. Ieri l'Olimpico si è schierato apertamente dalla parte della squadra nella diatriba con la classe arbitrale. "E adesso espelleteci tutti" recitava uno striscione, in Curva Maestrelli nel primo tempo un'altra scenografia piena di cartellini rossi a celebrare l'impresa di Parma. Chi non si schiera è la società, una decisione che Sarri ha voluto sottolineare anche ieri in conferenza stampa: "Ti prego di parlare con la società, una volta che ho parlato degli arbitri la società ha fatto un comunicato per dire esattamente il contrario".
Lazio, Sarri tra presente e futuro
Il pensiero comune è che il futuro di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio possa essere legato alle eventuali limitazioni in sede di mercato. Quello che succederà a gennaio, ma soprattutto a giugno, sicuramente potrà incidere ma è solo uno dei fattori che spingeranno il tecnico toscano a valutare il suo futuro. "Mi farebbe un piacere immenso proseguire qui a lungo, ma poi bisognerà valutare tutte le situazioni". In quel "tutte le situazioni" rientra anche l'operato della società in tema di difesa del gruppo e dello stesso Sarri. Da quell'Inter-Lazio chiuso con il comunicato che ha smentito il tecnico toscano gli episodi discussi si sono susseguiti, dal non rigore col Milan al rosso di Gila col Bologna, passando per le due espulsioni col Parma fino ai due rigori richiesti ieri con la Cremonese. In tutto questo le uniche parole della società sugli episodi arbitrali sono arrivate lunedì dal presidente Lotito a margine della cena di Natale: "Questa è responsabilità anche della tifoseria: quando è compatta succede una cosa. Il cane morde sempre lo straccione: se tutti l’attaccano, qualcun altro può fare altrettanto". Smentire l'allenatore e dare responsabilità alla tifoseria per gli errori arbitrali. Il Comandante e il suo popolo sono rimasti soli, starà a Sarri decidere fino a quando accetterà questo ruolo.











