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LIVE TMW - Cagliari, Giulini: "Semplici nome con più fame. DiFra, cercata la scintilla fino in fondo"

LIVE TMW - Cagliari, Giulini: "Semplici nome con più fame. DiFra, cercata la scintilla fino in fondo"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 23 febbraio 2021, 15:32Serie A
di Francesco Aresu

Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, parteciperà alla conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico rossoblù Leonardo Semplici e del direttore sportivo Stefano Capozucca, alla seconda esperienza in Sardegna. Inizio stabilito per le 15.

15.03 – Qualche minuto di ritardo sull'inizio della conferenza.

Com'è nata l'idea di scegliere Semplici e il ritorno di Capozucca?
"Ho scelto Semplici dopo una chiacchierata di settimana scorsa. Mi ha dimostrato grande fame e grande ottimismo. Da quando l’ho incontrato il feeling è stato immediato e nonostante altri colloqui abbiamo scelto quello con più fame. Con Capozucca ci siamo sentiti parecchio quest’anno. La scelta di Di Francesco è arrivata anche con Carta, visto che Carli era dell’idea di sposare Liverani. E quindi dopo aver sposato un progetto ora dobbiamo ripartire da un nuovo campionato e per questo abbiamo scelto anche il cambio del direttore sportivo: ho scelto Stefano perché lo conosco bene e so cosa ci può dare".

I tifosi chiedevano da tempo l'esonero di Di Francesco.
“Quella con mister Di Francesco è stata una storia girata male quella, abbiamo avuto un po’ di testardaggine cercando fino all’ultimo la scintilla. Prima del Torino non avevamo mai pensato di cambiare, perché speravamo ed eravamo convinti che tutto potesse cambiare. Dopo il Torino abbiamo ragionato anche ad altre soluzioni. Non si può sbattere sempre contro un muro, anche se una storia ha lunghi momenti di difficoltà”.

Cos'è cambiato rispetto al postpartita con il Genoa?
"Sicuramente dopo il Genoa ci sono state quattro partite che ricordo bene. Una col Sassuolo, dove abbiamo preso gol all'ultimo minuto di recupero e non meritavamo di pareggiare. Poteva cambiare la stagione, poi sono arrivate tre sconfitte per 1-0 dove abbiamo avuto più occasioni dell'avversario, come col Torino, e purtroppo non abbiamo segnato. Sono state quattro partite con lo stesso alone di negatività, preferisco chiamarlo così piuttosto che sfortuna: dopo averci provato in quelle quattro gare era opportuno, e l'avrei fatto prima se col Torino non fosse stata di venerdì sera, svoltare provandoci in tutti i modi. Andava fatta evidentemente una scelta diversa rispetto a dopo Genova".

Quattro allenatori in un poco più di un anno: quali scelte non rifarebbe?
“Per quel che riguarda l’anno scorso non c’è molto da dire. Abbiamo fatto un grande girone d’andata, poi una crisi di risultati e quindi abbiamo deciso di cambiare con Zenga, che ha fatto il suo nella sua esperienza qui. Poi abbiamo scelto di non ripartire da lui, ma cercando una nuova identità con Di Francesco e la cosa non ha funzionato. A volte gli innamoramenti non portano a dei matrimoni e così è stato. Inutile continuare a parlarne”.

L’esonero di Di Francesco toglie ogni alibi ai giocatori?
"Penso che i giocatori non abbiano mai avuto alibi. Questo è il mio sesto anno in Serie A, questa per me è la rosa più forte che abbiamo mai avuto ma anche quella che sta facendo meno bene in assoluto, indipendentemente dall’allenatore. Ma sono convinto che il gruppo abbia dei forti valori umani, non ho avuto l’impressione che cerchino scuse".

La difesa a tre è uno dei motivi per cui ha scelto Semplici?
"No, non è stato quello il motivo della scelta. Anche i colleghi del mister che ho incontrato sabato penso che sarebbero ripartiti dalla difesa a tre, che in questo momento ha trovato solidità nelle ultime partite. Mi ha trasmesso tantissima voglia e volontà di ripartire: questo è l'aspetto principale. Oltre al fatto che, nonostante ci fossimo già visti la settimana scorsa, il direttore Capozucca abbia anche lui appoggiato questa scelta. È stato anche lui fondamentale: dobbiamo partire con le idee allineate il direttore e io. È stato di grande supporto il suo parere".

Esiste un filo rosso tra la crisi di Maran e quella di Di Francesco?
"Sì, io una mia idea ce l'ho. Credo che questa squadra che rappresenta un popolo e un'isola intera fa sì che i giocatori, quando vengono qui, soprattutto se sono da tempo o tornano come Radja sentano il peso di questa maglia molto più che da altre parti. Vivere su un'isola, voler far bene per tutta la Sardegna e tutti i tifosi, avere così tanti sardi quando si va fuori e tanti incoraggiamenti secondo me porta a vivere una situazione particolare ai calciatori, rispetto ad altre piazze. Da questo punto di vista siamo unici, poi a livello mentale nella testa dei calciatori c'è qualcosa che pesa di più. Sia nella lunga crisi dell'anno scorso sia in questa il fattore mentale credo che sia stato importante, più che altre cose. Questo è sicuramente il filo conduttore che ho notato in entrambe le situazioni, e che adesso Semplici e Capozucca saranno bravi a rovesciare".

Come giudica la gestione di Pierluigi Carta?
"Io ho grande stima di lui, non a caso non è stato esonerato ma rimane qui in società. Torna al suo ruolo di responsabile del settore giovanile, coordinerà i contatti con l'Olbia e per la prossima stagione dei contratti dei giovani in Primavera e di quelli a Olbia. Oltre a proseguire i contatti con gli agenti di alcuni calciatori in rosa che aveva iniziato. Non avessi stima nei suoi confronti queste cose non sarebbero proseguite. Di pecche ce ne sono, non credo che sia giusto parlarne come credo che ci siano state pecche da parte dell'allenatore, della società e dei calciatori, nell'atteggiamento di certe gare e delle ultime quattro. Quando si finisce in una situazione del genere le colpe sono di tutte le componenti, non ho mai ravvisato le colpe di una componente sola quando le cose sono andate male. Non voglio parlare degli errori di Carta, di Di Francesco, dei miei e di quelli dei calciatori".

Chiusura sulle condizioni di Andrea Cossu.
“Volevo tranquillizzare i nostri tifosi: ho sentito Andrea poco prima di questa conferenza, mi ha risposto con una voce squillante, nonostante una comprensibile stanchezza. Le sue condizioni sono buone e ne verrà fuori alla grande. Nelle ultime giornate sarà con noi, quando il suo contributo sarà ancora più importante”.

15.53 – Termina la conferenza stampa.

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