Lo strano caso di Dovbyk: 17 gol al primo anno in Italia non bastano per Gasp

La Roma perde, e Artem Dovbyk la guarda dalla panchina. Tutto perfettamente in linea con l’avvio di campionato del centravanti ucraino, che ha giocato in totale 33 minuti nelle due giornate precedenti. E, più in generale, con un’estate nella quale l’ex Girona - capocannoniere della Liga nel 2024 - ha avuto la valigia praticamente sempre pronta, salvo poi rimanere in giallorosso per mancanza di offerte convincenti. Ma, di fatto, con pochissima fiducia da parte del nuovo allenatore.
“Mai pensato di farlo entrare”. Così Gian Piero Gasperini ha commentato la decisione di lasciare Dovbyk in panchina: “Quando entra, voglio vederlo concentrato, con un allenamento molto attivo, dinamico e convinto. Poi lo ripresenteremo - ha spiegato in conferenza stampa - Se c’è un’assenza o qualcuno non è al massimo, ci può stare anche questa soluzione. Non è l’ideale, ma può andare”. Peggio che una bocciatura. Non è certo il primo calciatore, del resto, a essere vittima del rigidissimo meccanismo di selezione di Gasp: grandissimo allenatore, ma non proprio il più flessibile del pianeta. Con una postilla.
17 gol alla prima in Italia. Non è solo dalle reti che si giudica un centravanti, per carità. Per il gioco del tecnico di Grugliasco, poi, servono tante cose che Dovbyk potrebbe anche non avere: difficile sindacare qualsiasi valutazione, figuriamoci quelle di chi ha fatto la storia recente del calcio italiano. Le prime scelte, però, continuano a lasciare tanti dubbi: l’ucraino, apparentemente, gode di pochissima considerazione nella Roma. Ma la sua prima stagione in Serie A, magari con poca continuità nelle prestazioni, non è andata affatto male: 12 i gol in campionato, solo sei giocatori ne hanno segnati di più nel 2024/2025 e nessuno di loro era alla prima esperienza nel nostro Paese. Un bottino che non può passare in secondo piano, e invece nella Capitale lo sta clamorosamente facendo. Con un’ulteriore conseguenza: la Roma, attualmente in regime di settlement agreement e quindi impossibilitata a regalare a Gasp tutto quello che chiede, rischia di svalutare un investimento fatto appena un’estate fa.
