Mancini su Eriksson: "Non ha mai perso il buonumore. L’ha reso l’uomo straordinario che era"
"È un notizia che non avrei mai voluto ascoltare anche se sapevamo che le condizioni di Sven erano drammatiche. Alla fine ci speri sempre". Roberto Mancini, ex fantasista della Sampdoria e della Lazio, ex allievo di Sven Göran Eriksson, ex allenatore della nazionale italiana e ora diventato commissario tecnico dell'Arabia Saudita con contratto fino al 2027 da 25 milioni netti all'anno (tecnico più pagato al mondo per quanto riguarda le Nazionali), a Il Giornale racconta il suo rapporto con il tecnico svedese.
Quando è stata l’ultima volta che ha sentito Eriksson?
"Circa 20 giorni fa. Stava con i figli, mangiando e bevendo. Di buonissimo umore. Ci ho parlato al telefono".
Cosa vi siete detti? (Imitando la voce italo svedese di Eriksson)
"“Sto bevendo un vino delle tue parti, Mancio. Un bianco marchigiano straordinario”. Ci siamo fatti una grande risata. Non ha mai perso il buonumore. Anche questo l’ha reso l’uomo straordinario che era".
Lei l’aveva visto non molto tempo fa allo stadio di Genova quando la Sampdoria aveva dedicato ad Eriksson un tributo speciale
"Sì. In quell’occasione ho potuto passare del tempo con lui. Aveva una positività e dignità straordinarie che non lo hanno lasciato per un solo secondo. Eppure sapeva che stava per morire".