Marchetti sull'operato di Tare: "Determinante, sa cogliere il lato personale dell'atleta"

L'ex portiere biancoceleste Federico Marchetti, intervenuto ai microfoni di MilanNews.it, ha parlato così dell'arrivo di Tare in rossonero. Questo il suo ricordo sull'esperienza comune in biancoceleste: "Ero stato un anno in naftalina a Cagliari e dopo la causa per mobbing avevo tantissima voglia di ripartire. Peraltro persi la Nazionale, avevo paura di non trovare più il mio livello. Tare è stato determinante, assieme al presidente Lotito. Dopo che Muslera aveva fatto capire che non avrebbe rinnovato mi hanno fatto vedere la loro intenzione, la loro concretezza e non ho esitato ad accettare. Ma soprattutto Tare ha avuto pazienza: non vedendo il campo da un anno le prime partite alla Lazio non erano andate in scioltezza, poi dopo 4-5 mi sono sbloccato. Recentemente anche David de Gea ha parlato di come si fatichi nelle prime partite dopo un lungo stop".
In una recente intervista lo hai definito burbero:
"Apparentemente sembra una persona molto chiusa, ma appena ti conosce è un uomo che sa cogliere il lato personale dell'atleta. Non è lì solo a giudicare e decidere sull'aspetto sportivo. Perché il giocatore passa dei momenti di difficoltà personali e devo dire che lui personalmente mi ha fatto vedere la sua vicinanza. Ho fatto parecchi anni alla Lazio anche con momenti di discussione sul mercato con lui. È una persona intelligente, capisce di calcio e negli anni è migliorato. Si merita questa chance al Milan".
Hai assistito a una crescita anche gestionale di Tare:
"Devo dire che ha imparato strada facendo a gestire certe situazioni, ad approcciarsi nel modo corretto. Non dico che non ci siano stati degli screzi ma sempre a fin di bene, per risolvere il problema".

