Mario Suarez: "Vicinissimo all'Inter, ma il Cholo non mi fece andare". Poi parla della Fiorentina

L'ex centrocampista della Fiorentina e storico giocatore dell'Atletico Madrid Mario Suarez ha parlato a Sky Sport in vista della sfida fra i Colchoneros ed il Borussia Dortmund nei quarti di Champions League. Questo il suo pensiero, con un curioso retroscena di mercato: "L'Atletico è un club speciale per quello che trasmette sempre, per quello che il calciatore sente indossando la maglietta. Se non lo vivi non lo puoi spiegare. Io ora vengo qua da tifoso e questo tipo di partite sono speciali, l'Atletico non ha mai perso in casa nelle eliminatorie dirette e ha già eliminato l'Inter, la finalista dell'anno scorso".

L'Atletico può arrivare in finale?
"Credo di sì, l'Inter era un rivale durissimo e l'Atletico vincendo ha preso morale. Sta facendo poco bene fuori casa, ma credo che domani possa arrivare un bel risultato. Secondo me può arrivare in finale".

Come racconta Diego Simeone?
"E' un motivatore nato, uno stratega, sa cosa dire ai giocatori in ogni momento e come motivarli perché diano la miglior versione di loro stessi. Lui è sempre al 100% e in questo tipo di partite ti fa capire e credere che puoi vincere".

Cosa ricorda dell'esperienza alla Fiorentina?
"Ho avuto la possibilità di andare nell'Inter di Mancini prima, ma il Cholo non mi fece andare via. Quando andai alla Fiorentina tutto sembrava potesse andare bene, visto anche che in squadra c'erano giocatori come Borja Valero, Marcos Alonso, Joaquin e Gonzalo Rodriguez. Ma l'allenatore Paulo Sousa non mi ha aiutato molto e la società era in un momento un po' complicato. Mi è dispiaciuto, mi sarebbe piaciuto restare di più perché stavo benissimo a Firenze, vivevo nella casa di Luca Toni sul Ponte Vecchio".

Un ricordo di Davide Astori?
"Davide era un fenomeno. Una persona che vale la pena conoscere. Mi ha semplificato la vita, è stata durissimo ciò che è successo da fuori. lo ricorderò sempre".