Motta, Koopmeiners, Douglas Luiz, Vlahovic: gli errori di Giuntoli nel secondo anno alla Juventus

Sta per esaurirsi l'avventura di Cristiano Giuntoli come responsabile del mercato della Juventus. Dopo due anni nel ruolo, con tre stagioni d'anticipo rispetto alla naturale scadenza dei termini concordati al momento della firma, avvenuta nell'estate del 2023.
La prima stagione di Giuntoli alla Juventus è stata per forza di cose di adattamento, con un ingresso in punta di piedi che non lo ha visto rivoluzionare da subito le cose. Non ha neppure cambiato allenatore, proseguendo per (quasi) tutto il primo anno sotto la gestione di Allegri, con cui le strade poi si sarebbero divise solo dopo la conquista del primo e unico trofeo sia dell'era Giuntoli che dell'Allegri 2.0, la Coppa Italia 2024. Una volta conquistato questo successo, si sono rotti gli argini e a pagarne in prima battuta è stato il tecnico, sinonimo della volontà di Elkann di affidarsi a Giuntoli come costruttore della nuova Juve.
La seconda stagione di Giuntoli alla Juventus lo ha invece visto molto più al centro dei riflettori. Anche per via della grande libertà d'azione di cui ha potuto godere, a partire dalla scelta dell'allenatore, Thiago Motta, fino al mercato. E lì sono iniziati ad emergere gli errori più impattanti: oltre allo stesso Motta, che dopo una bella partenza non è più riuscito a lasciare il segno se non in negativo, a Giuntoli vengono anche imputate spese eccessive per giocatori che non hanno reso (Koopmeiners e Douglas Luiz insieme sono costati più di 100 milioni di euro) ma anche la gestione non efficace del suo asset più (s)valutato, Vlahovic. Un insieme di elementi che ha portato nell'arco di appena qualche mese dal nomignolo 'Chef' del mercato alla decisione della Juventus di fare a meno di lui.
