Napoli-Como 0-0, le pagelle: Rrahmani, dov'eravamo rimasti? Brutto rigore di Morata
Risultato finale: Napoli-Como 0-0
NAPOLI (A cura di Pierpaolo Matrone)
Milinkovic-Savic 6,5 - Pigro in uscita, causa un calcio di rigore ma si fa perdonare parandolo: il secondo consecutivo neutralizzato dopo quello a Camarda, il sesto degli ultimi dieci fronteggiati. Se non è questo un pararigori...
Di Lorenzo 6,5 - La sfida con Diao è di quelle complicatissime e non ne esce sicuramente vinto: solo una volta si fa superare nell'uno contro uno, poi tiene bene.
Rrahmani 7 - Non vedeva il campo da oltre due mesi per un infortunio, ma pare che non abbia mai lasciato il suo posto al centro della difesa. Bellissima la chiusura su Morata nel secondo tempo, che vale quasi un gol. Impeccabile in ogni aspetto, il leader riprende per mano il reparto.
Buongiorno 6,5 - Rompe sempre la linea per seguire Nico Paz a uomo e lo oscura. Massima abnegazione anche nel tenere la posizione giusta quando il Como sviluppa sulle corsie.
Spinazzola 5,5 - Meno brillante rispetto alle ultime uscite, a tratti soffre il pressing del Como in costruzione. Dal 46' Gutierrez 6,5 - Pronti-via, manco il tempo di entrare ed è già pericoloso con un tiro da fuori. Dietro non rischia mai, gioca con la garra necessaria in una partita così intensa e prende rapidamente le misure ad Addai.
Anguissa 6 - Più costruttore, meno invasore, come direbbero a Coverciano. Partita più difensiva, a maggior ragione dopo l'infortunio di Gilmour: con Elmas accanto, evidentemente su richiesta di Conte, limita le sue sortite offensive.
Gilmour 6 - Corre tanto, come sempre, perché si alza sul play avversario (Perrone) in prima pressione e poi si abbassa a schermo della difesa quando il Como avanza. La fatica si fa sentire e prima dell'intervallo accusa un problema muscolare. Dal 37' Elmas 6,5 - Si adatta bene al ruolo di vertice basso di centrocampo, svolgendo tutte le funzioni di Gilmour, dal pressing su Perrone al filtro dinanzi al reparto arretrato.
McTominay 6 - Ha un paio di idee geniali, ma a volte è troppo egoista e ignora Hojlund. L'apporto in fase difensiva non manca mai.
Politano 5,5 - Le gioca tutte e si fa sempre il campo per intero, sdoppiandosi tra il ruolo di esterno offensivo e di quinto in fase difensiva. Ed è quindi normale che negli ultimi trenta metri sia poco lucido. Avrebbe bisogno di tirare il fiato.
Hojlund 5,5 - Per come si sviluppa il match, il Napoli avrebbe bisogno che tenesse qualche pallone in più in avanti, invece fa fatica ed è ben controllato dai due centrali lariani. Per il resto ha pochi palloni giocabili e non è mai pericoloso.
Neres 5,5 - Conferma il fatto di trovarsi meglio sull'altra corsia. Schierato a sinistra, gioca larghissimo e prova a combinare più volte con McTominay, ma la precisione oggi non è massima.
Antonio Conte 6 - La sfida con Fabregas dal punto di vista tattico è interessantissima. Non ne esce né vincitore né vinto, finisce in parità ed è il risultato giusto per quanto visto in campo. Se la gioca con una formazione più offensiva del solito, consapevole che se ti porti il Como nella tua metà campo rischi. E infatti cerca sempre di tenere la squadra alta, rischiando poco o nulla dietro. Senza KDB, però, manca qualche invenzione in avanti. Anche perché Hojlund fa fatica a tenere i palloni e lui, in gare così, avrebbe bisogno di un Lukaku. Tranquillo, Antonio: Big Rom sta per tornare. E con lui il Napoli non può che crescere.
COMO (A cura di Marco Pieracci)
Butez 6 - Non è solo il secondo portiere meno battuto del campionato, ma anche una risorsa nella gestione del possesso: distribuisce il gioco da regista aggiunto. Un paio di parate ordinarie.
Smolcic 6,5 - Formalmente terzino destro, in realtà è una scheggia impazzita di non facile lettura per il Napoli: arma tattica contundente, spesso si traveste da incursore a tutto campo. Dal 71’ Posch 6 - Forze fresche per partecipare alla resistenza finale, si mette l'elmetto.
Ramon 6,5 - Fa valere la stazza nel gioco aereo, inibisce la profondità a Hojlund. Impressiona per la pulizia negli interventi difensivi, difficilmente ricorre al fallo per fermarlo: esce vincitore da ogni duello.
Kempf sv - La sfortuna ci vede benissimo, una manciata di minuti prima di essere costretto ad alzare bandiera bianca per un problema muscolare. Diego Carlos 6 - Panchinato dopo sei consecutive da titolare, ma non c’è tempo per riposare. Inflessibile, sfodera subito una buona chiusura.
Alex Valle 6 - Politano viene coinvolto meno del solito nello sviluppo della manovra offensiva, così le cose si semplificano. Lo tiene a bada senza ammattire, automatismi perfetti con Diao.
Perrone 6 - La precisione nei passaggi è scientifica, ma non si guarda allo specchio: se c’è da usare l’ascia non si tira indietro, macchia la fedina rifilando un pestone a Gilmour.
Caqueret 6,5 - Riportato in mediana, si esalta interpretando il ruolo in maniera dinamica e qualitativa: centrocampista d’assalto, è il primo a suonare il campanello di Milinkovic-Savic. Dal 71’ Da Cunha 6 - Lineare nella conduzione, grintoso nel tackle: si cala nel contesto.
Addai 6 - Deve puntare l’uomo, quello è il primo comandamento di Fabregas: sfida Spinazzola e Gutierrez nell’uno contro uno: a volte va più veloce del pallone, ma è sempre intenso. Dall'82' Jesus Rodriguez sv
Nico Paz 6 - Il più atteso al Maradona, nazionalità e numero di maglia fanno scomodare paragoni che suonano un po’ blasfemi. Delude un po' le aspettative, però spende anche tanto in fase difensiva.
Diao 6,5 - Di Lorenzo non fa tesoro dell’ultimo precedente nefasto, lascia sul posto il capitano azzurro con la sua falcata. Illuminante la palla in verticale servita a Morata.
Morata 5 - La spunta su Douvikas, lega il gioco e attacca la profondità: si procura il tiro dal dischetto, ma diventa pure lui vittima di Milinkovic-Savic: rigore calciato molto male. Dall'82' Douvikas sv
Cesc Fabregas 6,5 - Primo tempo da togliersi il cappello, potrebbe chiuderlo in vantaggio e non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Nella ripresa la musica non cambia granché: tiene in ostaggio il Napoli, alla squadra di Conte non riesce niente. Alla fine il pareggio è giusto, anzi: gli va quasi stretto.











