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Palladino racconta: "Berlusconi mi chiese se volevo la squadra prima o dopo la Juve"

Palladino racconta: "Berlusconi mi chiese se volevo la squadra prima o dopo la Juve"TUTTO mercato WEB
giovedì 4 aprile 2024, 13:37Serie A
di Andrea Losapio

"Berlusconi e Galliani hanno deciso di nominarmi allenatore della prima squadra. Non potrò mai ringraziarli abbastanza per la fiducia". Raffaele Palladino, nella sua lunga intervista a So Foot, ripercorre il suo approdo al Monza. "Berlusconi ha sempre creduto in me, anche nei momenti difficili, visto che dopo sei partite il Monza aveva solo un punto. Non hanno esitato a darmi le chiavi della squadra, lì per lì ero solo l'allenatore della Primavera. Non potevo crederci, quella mattina. Ho ricevuto la telefonata di Galliani che c'era la possibilità, ma serviva l'approvazione del Presidente. Quindi siamo andati a cena nella sua casa di Arcore, avevo una certa apprensione, perché non l'avevo mai visto di persona. Appena ho varcato la soglia era tutto naturale, semplice, bellissimo. Una persona fantastica, umile, molto competente. Per me è un uomo straordinario dopo un'ora a parlare di calcio, giocatori e politica mi disse che sarei diventato l'allenatore della prima squadra. Poi mi chiese se volevo la squadra immediatamente o dopo la Juventus. Ovviamente ho risposto "ora" (vincendo poi 1-0)".

Sui tanti giovani italiani.
"Era la volontà di Berlusconi, il suo sogno era avere una squadra composta da gran parte di giocatori italiani di talento. Abbiamo cercato, anche dopo la sua scomparsa, di conservare una spina dorsale di giovani giocatori italiani promettenti. Credo che sia un valore aggiunto".

Sul cambio di gioco.
"Avevo studiato molto la squadra prima di prenderla in mano. Nella vita devi essere sempre pronto. Sentivo che avevo la possibilità di portare qualcosa, nonostante i miei tre anni di carriera. Ho applicato quello che facevo in Primavera, con un requisito fisico superiore. Il merito è più a livello psicologico".

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