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Serie B, Bedin: “Più controllo sui costi per garantire regolarità campionati"

Serie B, Bedin: “Più controllo sui costi per garantire regolarità campionati"TUTTO mercato WEB
© foto di Lega Serie B
ieri alle 12:41Serie A
di Ivan Cardia
fonte Con Tommaso Rocca

Paolo Bedin, presidente di Lega B, ha parlato in occasione del panel “Le leghe calcistiche a confronto” organizzato nell’ambito del programma del Festival della Serie A a Parma: “Nel passato in alcune circostanze le leghe son stati compartimenti stagni, invece deve essere una filiera. Ognuno ha un ruolo, rappresenta un certo tipo di calcio che deve portare poi alla Serie A. Abbiamo funzioni da svolgere, da definire assieme. La relazione e la stima ci ha contraddistinto dall’inizio e spero rimarrà così, è l’unica strada per creare un sistema di confronto costante”.

La sostenibilità è davvero raggiungibile?Bedin:
“La sostenibilità è il tema del calcio, non c’è dubbio che l’esistenza dei club deve essere al primo posto. Siccome tutti noi siamo portatori di un testimone pro tempore, che dovremo lasciare a qualcuno, dovremo porci l’obiettivo di lasciare un sistema più sostenibile. Il rischio è la continuità in questo settore, non si può rinunciare in questo paese alla passione del calcio. Gli imprenditori vanno applauditi perché danno alla città e ai territori una squadra che racchiude senso di appartenenza, ma dobbiamo rendere il conto economico sostenibile. In primis si basa sul sostegno dalla mutualità con la Serie A, in secondo luogo sul ticketing, che ha grandi risultati negli ultimi anni. C’è da prendere in esami i costi: dobbiamo sì massimizzare i ricavi, ma soprattutto ridurre i costi. Aggiungo anche di coinvolgere le nuove generazioni, bisogna investire in politiche di intercettazioni di quella fascia, che rappresenta il nostro futuro. I meccanismi ci sono in giro per l’Europa, bisogna controllare i costi, in fase ammissiva ma anche in corso di stagione. Anche durante la stagione: è un sistema che va monitorato, controllato e supportato. Il calcio è una grande passione culturale, la massima di questo paese. Va monitorato, i nostri imprenditori vanno sostenuti”.

Ridurre il numero di società aiuterebbe?
“Aiuterebbe dal punto di vista della sostenibilità e del calendario. La domanda è se è lo strumento con cui raggiungere la sostenibilità economica o se viene fatto per provarle tutte. Va fatta un confronto serio tra tutte le leghe”.

E l’abrogazione del divieto di pubblicità al betting?
“Non sconvolgerebbe il nostro compito economico, ma sicuramente aiuterebbe e consentirebbe anche di distinguere tra betting legale e illegale”.

Aspettate il decreto sport che dovrebbe sbloccare gli stadi.
“È fondamentale, gli altri Paesi ci hanno insegnato che il riequilibrio del conto economico passa dai ricavi da stadio. È un tema normativo e di investimento: chi investe nello stadio rischia di avere un ritorno quando lascia il club. Spesso ci si interroga sull’opportunità di fare un investimento che darà vantaggi al secondo o terzo presidente a seguire. Io penso che il modello, laddove possibile, sia la riqualificazione dello stadio. Pensate a La Spezia: dieci anni fa era uno stadio come tanti, con numerosi problemi. Oggi si presenta come uno stadio moderno, che ha tutti i servizi e le facilities necessarie. È un modello più sostenibile rispetto a prendere un terreno ed edificare uno stadio. Io punterei, laddove possibile, su modelli di riqualificazione, sicuramente con una regia centrale. Aggiungo il tema dell’accesso al credito: servono investimenti, bisogna fare debito tranne che per qualche proprietà, e bisogna che lo Stato aiuti gli imprenditori ad avere un accesso al credito più fluido e favorevole”.

Ha detto che il lancio dei giovani è un imperativo per la Serie B.
“È una mission inevitabile. Permette di intercettare ricavi da minutaggi, di abbassare i costi e di creare plusvalenze importati in maniera quasi continuativa che danno respiro al bilancio. Ci sono poi motivi sociali: la squadra professionistica deve essere il collettore di centinaia di squadre dilettantistiche, con ragazzi che altrimenti non si sa dove vadano. E poi aiutano la Nazionale: abbiamo bisogno di essere un serbatoio di talenti per la Nazionale”.

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