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Verona, ora Zanetti ha scelte abbondanti. Ma cambiare conviene?

Verona, ora Zanetti ha scelte abbondanti. Ma cambiare conviene?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:30Serie A
Daniele Najjar

Dopo la partita persa contro il Sassuolo, Paolo Zanetti ha fatto mea culpa al fianco della squadra. Ok le ottime prestazioni, ma se la vittoria ancora non è arrivata un motivo ci sarà: vedremo cosa è il caso di cambiare. La riflessione dell'allenatore verteva su un concetto che si può sintetizzare così. Ma cambiare come? E cambiare, conviene a questo Verona?

Scelte abbondanti: ora i ricambi ci sono
Zanetti ha espresso pensieri condivisibili e forse inevitabili quando le cose, nonostante tutto, non vanno. Ma qualche riflessione va fatta. Dal punto di vista numerico, Zanetti comincia a vedersi svuotare quasi del tutto l'infermeria. Valentini è già rientrato, ma deve fare i conti con l'ascesa di Frese, che sarà difficile da scalzare nonostante si sia adattato a fare il terzo di difesa. Sempre nel reparto arretrato un giocatore per il quale Zanetti stravede come Bella-Kotchap, un mix di muscoli e velocità, è chiuso da un Nelsson in formato leader. Senza dimenticare Ebosse, ormai al meglio della condizione. In mediana dovrebbe rientrare Harroui, per Al-Musrati bisogna ancora attendere. Davanti riecco Mosquera, rivisto già all'Olimpico contro la Roma: il suo è il recupero più atteso: una delle falle di questa squadra è stata la mancanza di scossa da chi entrava dalla panchina.

Cosa cambiare?
Resta il dubbio se però cambiare qualcosa possa servire e, nel caso, in che modo possa essere saggio farlo. Non è chiaro se l'allenatore si riferisse al lavoro da fare a livello di atteggiamento, di strategia, piuttosto che nel sistema di gioco. Anche perché guardando le caratteristiche dei giocatori a disposizione non è che ci sia la possibilità di variare poi molto: giusto l'innesto di Harroui può aggiungere tecnica a un centrocampo più muscolare. La difesa a 3 sta dando le migliori garanzie, nonostante tutto. In attacco poi, pensare per esempio a due giocatori dietro alla punta sembra un'ipotesi lontana, visto il rendimento di Sarr un po' timido in questo avvio e il mancato arrivo di un giocatore 'alla Suslov' in estate. Il Verona al netto delle zero vittorie ha dato l'impressione di avere identità e che bastasse un pizzico di cattiveria in più per far arrivare i risultati. Ecco, il vero cambiamento deve avvenire nella testa di un gruppo che è del tutto rinnovato, con giocatori che stanno ancora imparando a conoscersi fra loro. A partire dalla trasferta di Pisa.

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