L'ex Scavone su Mignani: "Credo che la piazza di Bari conservi un buon ricordo del mister"

“Segnai a Potenza, ma non servì a vincere e finì 1-1. Ma per quel gol ebbe il valore di una rivincita personale. Sembrava non dovessi più giocare con il Bari e invece Mignani mi diede fiducia e divenni anch’io protagonista della stagione del ritorno in B”. Così il centrocampista Manuel Scavone, che ora si diverte in Eccellenza con la maglia del Bozner nella sua Bolzano, ricorda così i suoi inizi con il tecnico Michele Mignani a Bari alla viglia della sfida che vedrà l’ex allenatore biancorosso tornare nel capoluogo pugliese alla guida del Cesena: “Mi convinse dicendo che a lui piacevano i giocatori intelligenti e che per questo non voleva che andassi via. Ho un bellissimo ricordo di quale campionato, anche perché non volevo chiudere da sconfitto la mia lunga esperienza con il Bari”.

Il centrocampista ai microfoni dell’edizione barese de La Repubblica parla poi della sfida di domani: “Seguo la B soltanto attraverso le sintesi, ma la classifica dice che il Cesena, quinto, sta facendo molto bene, al pari del Bari. - prosegue Scavone - Io credo che la piazza biancorossa conservi un buon ricordo di Mignani, non può essere diversamente quando ritrovi un tecnico che ha vinto un campionato ed è arrivato anche a un passo dal traguardo della serie A”.

Scavone si sofferma su quanto accaduto a Edoardo Bove nel corso di Fiorentina-Inter con la sua mente che torna a quanto gli successe quando vestiva la maglia del Lecce: “Era appena iniziata la partita con l’Ascoli. Dopo uno scontro aereo caddi pesantemente sul terreno di gioco e persi conoscenza. Si tratta di due cose diverse, perché il mio era un evento traumatico e Bove si è accasciato da solo. Quando ho visto le immagini ho pensato soprattutto all’angoscia dei parenti. Mia moglie sa cosa ha passato in quei momenti, vi assicuro che è terribile. Adesso leggo che Bove sta meglio e quello che gli auguro che possa anche tornare a giocare al calcio. Al momento è già una bellissima notizia sapere che non è più in terapia intensiva”.