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Arzignano Valchiampo, Coppola: "Abbiamo qualità. Solo con il lavoro possiamo risollevarci"

Arzignano Valchiampo, Coppola: "Abbiamo qualità. Solo con il lavoro possiamo risollevarci"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Moscatelli
Luca Bargellini
Oggi alle 12:34Serie C
Luca Bargellini
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TMW Radio / A Tutta C
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Alessandro Coppola, difensore dell’Arzignano Valchiampo, ha analizza il momento della squadra e nel corso di 'A Tutta C', in onda su TMW Radio:

Alessandro, vittoria importante contro un Forlì ambizioso. L’Arzignano sembra aver ritrovato fiducia dopo un periodo difficile.
"Sì, stavamo attraversando un momento complicato perché non riuscivamo a portare punti a casa. Nelle ultime partite, però, abbiamo mostrato che ci siamo, che vogliamo tornare a vincere e a essere felici. Contro il Forlì abbiamo dato una bella risposta a noi stessi, al mister e alla società".

A cosa si deve questa svolta in positivo?
"Soprattutto al lavoro. Dopo la sconfitta con l’Ospitaletto ci siamo parlati e ci siamo detti che ognuno doveva dare di più, dal più esperto al più giovane. In allenamento abbiamo alzato l’intensità e la concentrazione, e i risultati sono arrivati. Quando ti alleni bene, alla lunga il lavoro paga sempre".

Con i tuoi oltre due metri d’altezza, non hai mai pensato di dedicarti al basket?
"No, mai (ride, ndr). Ho iniziato a giocare a calcio a quattro anni e non ho mai pensato di cambiare sport, anche se non immaginavo che sarei cresciuto così tanto!"

Come giudichi la Serie C di quest’anno?
È un campionato importante, competitivo e in crescita. Ho scelto di tornare in Italia proprio per rimettermi in gioco e avere visibilità. Anche se è una terza serie, offre un grande palcoscenico, lo dico anche per esperienza familiare: mio fratello ha giocato in C e ha avuto opportunità interessanti. Nel nostro girone le distanze sono minime, bastano pochi punti per cambiare posizione.

La Serie C punta molto sui giovani, soprattutto italiani. Ma nella realtà trovano davvero spazio?
"È giusto che si dia fiducia ai giovani, ma devono anche meritarsela. Devono conquistarsi il posto con il lavoro e la qualità. Non è giusto giocare solo per una questione d’età: se uno è più pronto, deve giocare. Quindi sì ai giovani, ma solo se dimostrano di essere all’altezza".

Nel tuo girone c’è un Vicenza che sembra avere qualcosa in più rispetto alle altre. Che impressione ti ha fatto?
"Da quello che ho visto, il Vicenza ha un passo superiore. È una squadra attrezzata, costruita per salire. Poi nel calcio non c’è mai nulla di scontato, ma per me resta la favorita".

E chi potrebbe essere la principale rivale dei biancorossi?
"Penso Brescia e Lecco. Il Brescia si è rialzato subito dopo la retrocessione e il Lecco sta facendo bene. Sarà una bella lotta tra queste tre".

C’è molto dibattito sulle seconde squadre: Inter, Juventus, Atalanta, Milan. Sei favorevole alla loro presenza in Serie C?
"Sì, penso che ci possano stare perché aumentano la competitività. Però dovrebbero servire davvero a far crescere i giovani del vivaio. Non ha senso se poi vengono riempite di stranieri. Una seconda squadra deve essere un trampolino per preparare i ragazzi alla prima squadra".

Nel prossimo turno di Coppa Italia affronterete il Ravenna, neopromossa ma già protagonista. Che partita ti aspetti?
"Sarà una grande sfida. Quando arriverà il momento ci faremo trovare pronti. Anche se i nostri obiettivi sono diversi, è una gara che può dare motivazioni e stimoli importanti".

Dove può arrivare l’Arzignano quest’anno? E qual è la tua sfida personale?
"L’obiettivo di squadra resta la salvezza, ma possiamo fare qualcosa in più. Siamo un gruppo unito, con una società che ci mette nelle migliori condizioni per lavorare. Personalmente voglio dimostrare il mio valore. Ho avuto anni complicati, tra problemi societari e sfortune personali: il fallimento del Livorno, la morte del presidente della Triestina, cambi di proprietà che mi hanno tagliato fuori dai piani. L’esperienza all’estero mi ha fatto crescere, ma ora voglio affermarmi in Italia e capire fin dove posso arrivare".

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