Danilo Pagni: "Vedere il Brescia in C è un pugno in un occhio. Il Vicenza deve alzare l'asticella"


Danilo Pagni, direttore sportivo, è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.
La Salernitana viene da due retrocessioni consecutive, ha cambiato tutto: direttore sportivo, allenatore, gran parte della rosa. Ha rivoluzionato l’ambiente e oggi sembra esserci grande voglia di risalire subito in Serie B
"Quando mi chiedete della Salernitana mi invitate a nozze. Sono stato direttore generale al primo anno della rinascita: partimmo addirittura dopo Ferragosto e vincemmo stradominando il campionato. I numeri dicono che, a parte una salvezza storica in Serie A, le ultime gestioni siano state fallimentari sia tecnicamente che sul piano dell’empatia. Questo mi dispiace molto. Nonostante ciò i tifosi riempiono sempre l’Arechi: un popolo straordinario. Retrocedere due volte di fila significa che qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza. Ho visto che il manager Iervolino ha rilanciato con un mercato faraonico, senza badare a spese. Faggiano ha avuto il coraggio di puntare su Raffaele, amico d’infanzia ma anche ottimo allenatore, reduce da un buon lavoro a Cerignola.
Come valuta questo inizio di stagione e, in generale, il livello del girone C, che viene sempre descritto come il più difficile ed equilibrato?
"Io non ci credo a questi luoghi comuni. Ho fatto tutti i gironi e per me uno vale l’altro: l’importante è costruire una squadra forte, avere un po’ di fortuna e creare una mentalità vincente. Con la Ternana, ad esempio, vincemmo il girone C con 11 punti di vantaggio. Anche i playoff dimostrano che una squadra del girone C può benissimo perdere con una del girone A. Alla fine contano gli equilibri e i giocatori forti e complementari.
È vero, ma quest’anno nel girone C ci sono tante squadre ambiziose.
"In realtà sono tre quelle che non hanno badato a spese: Salernitana, Catania e Benevento. In passato, ai tempi di C1 e C2, quando c’era un giocatore richiesto c’erano 6-7 club per girone pronti a prenderlo. Oggi queste tre fanno da “asso pigliatutto”. Poi chi è più bravo e fortunato vince. Una nota positiva per il Benevento: rispetto a Salernitana e Catania sta valorizzando tanti giovani, con Auteri che sta facendo un grande lavoro. Le altre squadre possono sorprendere, ma il campionato fotograficamente è questo: 2-3 big e le altre a inseguire.
E il Trapani? Può inserirsi nonostante la penalizzazione?
"Il Trapani è partito bene. Aronica è un emergente che conosce l’ambiente, ha trovato equilibrio col presidente e ha costruito una buona squadra. Non so se abbiano risolto i problemi societari, ma resta una piazza simpatica. Potrebbe sorprendere, così come il Cerignola di Maiuri, ottimo allenatore. E attenzione anche al Cosenza: ha battuto il Catania con merito, ha 6-7 giocatori da Serie B e un allenatore pragmatico. Peccato per la disaffezione della piazza, creata dalla gestione della proprietà".
Spostiamoci al girone B. L’Arezzo è la squadra da battere?
"L’Arezzo è una grande piazza. Sono stato l’ultimo DG a riportarla in Serie C. È stata costruita una squadra tecnica e competitiva. Qualche anno fa retrocedettero con la rosa più vecchia, oggi invece puntano sulla freschezza".
Chiudiamo col girone A. Qui le favorite sembrano Vicenza, Union Brescia e Cittadella.
"Il Vicenza ha proprietà, brand, stadio e appeal, ma continua a non vincere. Deve alzare la sticella. Il Padova ci ha messo quattro anni di investimenti per salire, e alla fine ce l’ha fatta. Lecco con mister Valente sta emergendo. Sul Brescia, dico che vedere la Leonessa in Serie C è un pugno nell’occhio: piazza straordinaria, credo che a gennaio se saranno lì davanti investiranno ancora. Sarà un girone molto combattuto fino alla fine".
