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De Giorgis: "Cellino? Non mi aspettavo lasciasse morire il Brescia. Pasini esempio di serietà"

De Giorgis: "Cellino? Non mi aspettavo lasciasse morire il Brescia. Pasini esempio di serietà"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
ieri alle 20:19Serie C
di Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto l'ex Brescia Giorgio De Giorgis per commentare la nascita dell'Union Brescia: "Devo dire che non mi aspettavo un epilogo del genere da parte del presidente Cellino, che è sempre stato un uomo con grandi capacità e risorse economiche. Ha sempre avuto ciò che serviva per portare avanti una società senza troppi problemi. Mai avrei immaginato che potesse lasciare morire il Brescia in questo modo. È sempre stato uno che ci metteva passione, determinazione... e invece è arrivato a un punto in cui ha pensato: “Ho già speso tanti soldi, non ne voglio perdere altri”. È un vero peccato. Detto questo, Cellino è sempre stato un grande organizzatore: ha saputo creare gruppi di lavoro molto fedeli - forse anche troppo - ma le sue società, in termini organizzativi, sono sempre state impeccabili. E lo stesso si può dire di Pasini, anche lui è sempre stato un esempio di serietà, precisione e programmazione. Purtroppo non sono riusciti fare una squadra in Serie B, categoria che meritavano per come lavorano e per le risorse a disposizione. Ma adesso stanno ripartendo con un progetto importante".

E in panchina ci sarà Aimo Diana, una vera e propria bandiera del Brescia. Il mercato è partito con un po’ di ritardo, ma mi sembra che l’entusiasmo stia crescendo, nonostante qualche resistenza iniziale da parte dei tifosi,
"Sì, è vero. Mi ha colpito positivamente la fedeltà dei tifosi ai colori. Pensavo ci sarebbero state più resistenze. Alla fine, però, conta la squadra e la città. Ci sono tanti casi simili, come il Vicenza che ha usato la matricola del Bassano. Secondo me, prima o poi torneranno a usare la vecchia matricola, se sarà possibile. Ma per tutti, questo è e resterà il Brescia Calcio".

Il Brescia è una grande piazza, ma ora riparte dalla Serie C, dove ci sono molte realtà in difficoltà. Pensiamo alla Triestina, altra società storica, dove lei ha anche giocato due stagioni. Parte con una penalizzazione pesante…
"Sì, ma la vera penalizzazione per la Triestina non è in classifica, è interna. È nella società. Leggo sempre delle stesse persone che fanno tutto: parlano, decidono, gestiscono… Mi lascia molto perplesso questa gestione".

È un peccato perché il lavoro di Tesser è stato straordinario. È tornato a stagione in corso, ha preso la squadra e ha fatto benissimo, nonostante una penalizzazione ulteriore.
"Ricordiamoci che era stato esonerato l’anno prima dalla stessa dirigenza che poi l’ha richiamato. Per farlo tornare, hanno dovuto cambiare anche il direttore sportivo. Tesser è una garanzia per la categoria, ma bisogna anche metterlo nelle condizioni giuste per lavorare. Lui è uno che si lega davvero alla piazza, alla società. Non chiede la luna, ma vuole chiarezza. E quando l’ha avuta, ha dimostrato il suo valore. È fondamentale, in momenti di difficoltà, avere un allenatore che sia anche un punto di riferimento. Se l’allenatore ha la bussola in mano, tutto il resto segue. Anche il direttore sportivo può trovarsi spaesato se non c’è coesione. Serve fiducia e unità: bisogna lavorare tutti per lo stesso obiettivo. È l’unico modo per costruire qualcosa di serio".

Ascolta nel podcast in calce l'intervento completo di Giorgio De Giorgis

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