25 settembre 1960, l'Inter batte 5-1 l'Atalanta a Bergamo. È la prima di Helenio Herrera

Galeotta fu la Coppa delle Fiere e chi la giocò. O meglio, allenò. Perché la storia di Helenio Herrera sulla panchina dell'Inter inizia nell'edizione del trofeo continentale 1958-60. Il Barcellona arriva ai quarti di finale e incontra proprio i nerazzurri, i catalani sono allenati proprio da Herrera e Angelo Moratti deve assorbire un duro colpo e una bella lezione: 4-0 all'andata, 4-2 al ritorno, sempre per i blaugrana - che poi alzeranno il trofeo vincendo il doppio confronto con il Birmingham City - e Inter che va a casa con le pive nel sacco.

Alle volte, si sa, basta un appuntamento con il destino per innamorarsi. E in quel momento Moratti vuole costruire un'Inter forte. Una Grande Inter. Lo diventerà con il tempo, attraverso i resoconti dei giornalisti e degli addetti ai lavori. Nell'estate del 1960, terminata la sua parentesi al Barcellona, Helenio Herrera accetta la corte del Presidente: il 25 settembre del 1960, a Bergamo, incominciano a vedersi i risvolti sul terreno da gioco. Lo stadio è il Comunale, l'avversario è l'Atalanta. Finisce in gloria, come a dire che il buongiorno si vede dal mattino: cinquina dei nerazzurri agli altri nerazzurri, con gol di Angelillo e Corso, più una tripletta di Firmani.

Va detto che gli avversari sono orfani di parecchi giocatori importanti, come Favini, Boccardi e Longoni. A loro bisogna aggiungere la défaillance di Humberto Maschio, dopo 7 minuti, per un problema muscolare alla coscia sinistra. Non c'erano cambi ai tempi... E per questo l'Atalanta va sotto di tre gol praticamente poco prima dell'intervallo. Invece all'ora di gioco il risultato è 5-0, con Magistrelli che invece segna il gol della bandiera per i bergamaschi. Un impatto straordinario, quello di Herrera con il calcio italiano. Prima ancora di essere la Grande Inter idolatrata sui giornali e dai tifosi.