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Roberto Beccantini: entra Zhegrova, ribalta la partita e la Juve vince

Roberto Beccantini: entra Zhegrova, ribalta la partita e la Juve vinceTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:14Altre Notizie
Redazione TMW
fonte Roberto Beccantini - BECK is BACK www.beckisback.it

Oh Dio, Zhegrova l’avremmo messo tutti.
«Luscianone», bontà sua, l’ha inserito al 60’. Aveva avuto la «bua». Sin lì, Pisa-Juventus era stata ispida, sporca: la traversa di Moreo e il palo di Tramoni contro il palo di Kelly; Yildiz triplicato ed emarginato, difesa a quattro, Koop riproposto a metà campo (e riecco, subito, «Flopmeiners), «Ollio» Openda a raccogliere le briciole delle pagnotte di Caracciolo; pisani sull’uscio, la bava ai tacchetti .
Insomma: dalle Maldive e dalle Seychelles di Bologna e Roma alle spiagge dello sbarco in Normandia, presidiate in massa e sostenute, qua e là, come certificano i legni, da un congruo fuoco di sbarramento. Tutto un altro film.

Poi, si sa, il calcio è metà arte e metà riffa. Irrompe lo sculettio di Zhegrova (la metà arte) e, al 74’, un cross di McKennie sprigiona la carambola Calabresi-Kalulu (la metà riffa).
Povero Gilardino: ah, se solo avesse un attaccante di fatto e non banalmente di ruolo. Ah. Faticò anche l’Inter, da queste parti. E per un’ora buona. Poi entrò Pio e Lautaro ne fece due, il primo al 69’. I cambi, i cambi. Dopo il kosovaro, Miretti. Protagonista del raddoppio, offerto di suola e dribbling al pugnale di Yildiz (con David amletico e sbirulo pure lì, a porta vuota).

A essere sinceri, non ho capito, di Spallettone, la formazione iniziale.
Cambiaso simil Conceiçao, per esempio, mi è sembrato una mano di poker. E lo stesso McKennie era più casino che Casinò. L’aggressività di Aebischer, Angori e Touré aveva creato problemi non lievi, accentuati da un giro-palla lento e sgonfio.

Per 11’, in coda, la cronaca ha preso Louis Thomas Buffon, figlio di Gigi, e lo ha spinto, tra i flash di mamma Alena, dentro la storia di un’ordalia con la squadra che fu di papà. Tu chiamale, se vuoi, generazioni. Certo, rimane il risultato di 0-2: obeso. Ma il calcio, a volte, si innamora degli episodi.
E ci va a letto.

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