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Anfield non perdona: pioggia di fischi su Alexander-Arnold, il ragazzo che ha tradito Liverpool

Anfield non perdona: pioggia di fischi su Alexander-Arnold, il ragazzo che ha tradito LiverpoolTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:42Calcio estero
Michele Pavese

Un giorno, forse, Trent Alexander-Arnold tornerà a Anfield come il figliuol prodigo, accolto da applausi e nostalgia. Ma quel giorno non è ancora arrivato. Nella sua prima visita dopo aver lasciato il club della sua vita - dove aveva trascorso 21 anni -, lo stadio che lo aveva consacrato gli ha voltato le spalle senza esitazione.

Il clima è stato ostile fin dall’inizio. Quando lo speaker ha annunciato il suo nome tra le riserve del Real Madrid, un fragoroso coro di fischi ha attraversato le tribune. Anche durante il riscaldamento, i tifosi del Liverpool non hanno nascosto la loro disapprovazione. Nella ripresa, ogni volta che Trent si alzava per scaldarsi, il boato di disapprovazione cresceva, soprattutto nel settore più vicino alla panchina madrilena. Il momento più duro è arrivato all’81° minuto, quando il terzino è entrato in campo al posto di Arda Güler. Ogni suo tocco di palla è stato accompagnato da un’ondata di fischi, segno che le ferite del suo addio sono ancora ben aperte.

La giornata era iniziata male: il suo murale a Liverpool era stato vandalizzato con scritte offensive, in cui veniva definito 'ratto'. Le frasi sono state cancellate prima del passaggio del pullman del Real Madrid, ma l’episodio ha lasciato il segno. Il verdetto di Anfield è stato netto: Alexander-Arnold non è stato perdonato. Il suo ritorno, più che una celebrazione, è stato un promemoria amaro di quanto fragile possa essere l’amore calcistico.

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