Chevalier criticato per un "like", per il PSG non c'è bisogno di prendere provvedimenti
Lucas Chevalier è stato protagonista, suo malgrado, di una vera e propria bufera sui social. Uno screenshot girato in rete ha mostrato un "mi piace" del portiere a un post legato al Rassemblement National (partito di estrema destra francese) su Instagram, facendo rapidamente il giro della rete e scatenando critiche sia dai tifosi del PSG sia da quelli di altri club.
Il giocatore, visibilmente toccato dall’accaduto, ha voluto chiarire la situazione: "Ho visto cosa si è detto su di me riguardo a un like su una pubblicazione di orientamento politico, che ovviamente non condivido. Non cerco di convincere nessuno, ma è frustrante sapere che, scorrendo e mettendo un like senza rendermene conto, la tua immagine viene infangata. Mi dà fastidio. Hanno cercato di farmi passare per un fascista, e non solo me, ma hanno coinvolto tutta la mia famiglia".
Lunedì, Chevalier ha incontrato la dirigenza del PSG, che, secondo L’Équipe, gli ha espresso pieno sostegno, ritenendo sincero il comunicato del portiere. Nessuna sanzione né esclusione dal gruppo, con l’obiettivo comune di voltare pagina e lasciarsi alle spalle l’episodio. Nonostante ciò, la vicenda rischia di pesare ancora sull’immagine di Chevalier, soprattutto se le sue prestazioni in campo non miglioreranno. Il portiere, che aveva già avuto difficoltà nella partita contro il Lione, dovrà ora destreggiarsi in un contesto complicato: i social non dimenticano e ogni controversia può assumere proporzioni inattese.











