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Lo Spotify Camp Nou è un mistero: il Barça accelera i lavori tra ritardi e controversie

Lo Spotify Camp Nou è un mistero: il Barça accelera i lavori tra ritardi e controversieTUTTO mercato WEB
© foto di José Maria Diaz Acosta
Oggi alle 17:12Calcio estero
Michele Pavese

Il ritorno allo Spotify Camp Nou continua a essere un vero incubo per il Barcellona e soprattutto per i suoi soci. Le ultime rivelazioni del programma Què t’hi Jugues di Cadena SER Catalunya gettano ulteriori ombre sulla gestione della precedente dirigenza nella scelta della società costruttrice turca Limak.

Secondo quanto emerso, il progetto Limak era stato inizialmente sospeso dalla commissione mista che valutava le candidature. Composta da membri del club e da esperti esterni, la commissione non considerava la società turca favorita per portare a termine l’opera. Nonostante ciò, la dirigenza del Barça scelse Limak, e pochi giorni dopo il responsabile dell’Espai Barça, Jordi Llauradó, rassegnò le dimissioni senza spiegazioni. Le irregolarità documentate da SER Catalunya rivelano che Limak si era presentata fuori termine e senza rispettare requisiti fondamentali: non aveva mai costruito uno stadio europeo con almeno 25.000 posti, non rispettava i tempi di consegna richiesti dal club e inizialmente non si associava a una Unione Temporanea di Imprese con aziende catalane, dovendo poi unirsi retroattivamente a Torroella Ingeniería-Arquitectura e JG Ingenieros.

Il progetto turco vinse comunque con 16 voti di vantaggio, grazie a promesse di tempi record mai rispettati. La vice presidente María Elena Fort assicurava che Limak avrebbe pagato 1 milione di euro al giorno di ritardo: ad oggi il debito ammonterebbe a circa 300 milioni, ma il club non ha intenzione di reclamarlo, attribuendo i ritardi a cause "imponderabili" o di "forza maggiore", come la burocrazia comunale o l’aumento dei costi dei materiali dovuto alla guerra in Ucraina. Tuttavia, secondo SER Catalunya, il contratto prevede che il ritardo nei materiali non costituisce forza maggiore, e il Barça ha deciso di accelerare i lavori affidando alcune parti a nuove imprese: ad esempio, i camerini non sono più costruiti da Limak. La gestione della ristrutturazione resta quindi al centro di polemiche e contenziosi.

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