Missione di Laporta: incontro con Ceferin per assicurarsi sanzioni lievi dalla UEFA

Joan Laporta ha assistito ieri alla partita tra Spagna e Portogallo, finale di Nations League disputata a Monaco di Baviera e vinta dai lusitani ai calci di rigore. Il presidente del Barcellona, oltre a vedere i suoi giocatori (sei) all'opera, aveva una vera e propria missione in programma: doveva incontrare il presidente della UEFA e avere la certezza che la sanzione che il Barcellona dovrà subire per irregolarità finanziarie sia la più lieve possibile.

Il club catalano è consapevole di dover incorrere in una sanzione derivante da alcuni "guai" contabili con il massimo organo di governo del calcio europeo. Il punto della controversia risiede nelle famose leve azionate dal club, che sono servite a ingaggiare negli anni giocatori come Lewandowski, Koundé e Raphinha. Per LaLiga questi ricavi sono "ordinari" , mentre la UEFA li considera straordinari e, quindi, fuori dalle regole.

Laporta ha discusso la questione con Aleksander Ceferin per spiegare le differenze contabili tra le due organizzazioni. Il presidente del Barcellona si è detto molto soddisfatto dell'incontro e auspica che la sanzione non sia troppo severa. La severità della sanzione può variare notevolmente a seconda dell'interpretazione di queste irregolarità. Oltre all'approccio diplomatico di Laporta, il club ha ovviamente anche attivato le vie legali presentando dichiarazioni in merito: il Barcellona era già stato multato di mezzo milione di euro due anni fa e ora, in quanto recidivo, dovrebbe ricevere penalità di natura sportiva. Il club potrebbe subire una riduzione del numero di giocatori che può iscrivere in Champions League o avere punti di penalizzazione nella fase campionato della competizione.