Mondiale 2026, l’Iran boicotta il sorteggio dopo il rifiuto del visto al presidente federale
L’Iran ha annunciato che non parteciperà al sorteggio dei gironi in programma il 5 dicembre a Washington. Una decisione presa dopo che gli Stati Uniti hanno negato i visti a diversi membri della sua delegazione, tra cui il presidente della federazione, e confermata dalla federazione stessa attraverso un portavoce, sottolineando che quelle del governo Trump sono misure "senza alcun legame con lo sport".
La situazione si inserisce nel contesto delle restrizioni imposte dall’amministrazione Trump sull’immigrazione da diversi Paesi, tra cui l’Iran e altre nazioni considerate "del terzo mondo". A giugno, il presidente americano ha vietato l’ingresso negli USA ai cittadini di 19 Paesi, con alcune eccezioni limitate a giocatori, staff tecnico e familiari impegnati in eventi sportivi di rilievo. L'eccezione non riguarderà dirigenti federali come il presidente della Federcalcio iraniana, né i tifosi di Iran e Haiti, anch’essi esclusi.
Il boicottaggio iraniano rappresenta un gesto politico di grande rilievo, che aggiunge tensione a quella che dovrebbe essere solo una grande festa organizzata dalla FIFA. La situazione rischia di avere ripercussioni diplomatiche e sportive.













