Mourinho: "Se fossi stato in porta io al posto di Trubin sarebbe stato uguale: 0 pericoli"

Un buon punto in piena emergenza. José Mourinho ha spiegato la strategia del Benfica nel pareggio contro il Porto al Dragão: "Non era una partita per 'mordere'. Era una partita per giocare in maniera equilibrata. Marcando a uomo si corrono più rischi, si moltiplicano i duelli e arrivano i cartellini. Siamo riusciti, con due uomini, a neutralizzarne tre - Varela, Kiwior e Bednarek - e poi abbiamo controllato la gara a livello posizionale. Hanno avuto un’occasione con Mora, ma fosse stato in porta io o Trubin sarebbe stato lo stesso, perché Trubin non ha praticamente toccato la palla. La squadra ha giocato molto bene".
Sull’emozione di tornare nello stadio dove scrisse pagine gloriose, Mourinho ha mantenuto un tono composto: "La storia non cambia. La mia gratitudine verso il Porto resta intatta. Non so se la loro nei miei confronti sia la stessa, ma la mia non cambia. È stata una partita tranquilla, ero concentrato solo sull’aiutare la mia squadra. Sono già tornato qui col Chelsea, durante il match non ho provato sensazioni particolari. Quanto al presidente, quello che è successo è stato normale: ci siamo incontrati nel corridoio, un abbraccio tra amici e la vita continua".
Infine, un pensiero sulla filosofia di gioco: "Capisco che i tifosi vorrebbero un calcio più aggressivo, ma l’obiettivo resta vincere titoli. Quando si va al Marquês (il luogo dei festeggiamenti a Lisbona, ndr) non si ricordano i dettagli. Se fossimo stati a pari punti, forse l’approccio sarebbe stato diverso. Il Porto non si è mai disunito, Farioli è stato pragmatico. Dire che uno ha provato a vincere e l’altro no sarebbe ingiusto".
